“Ne prendiamo atto con assoluta soddisfazione”, commenta il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura.
“Ancora una volta – evidenzia – la realtà dei numeri ufficiali dà ragione alle azioni che abbiamo messo in campo per favorire la ripresa occupazionale e produttiva del nostro Molise. I numeri in questione, che demoliscono le fake news quotidiane di crisi e disastri addebitali al nostro operato, ci incoraggiano a proseguire consapevoli che il lavoro da fare è ancora tanto”.
Dal Rapporto, il Molise è in fase di ripresa e la ripresa è certificata: il prodotto interno lordo nel 2016 si attesta a +1,6 per cento (nel 2014 era a -3). “Il nostro ritmo di crescita – fa ancora notare il presidente della Regione – è superiore alla media del Meridione (+1 per cento) e anche a quella di tutto il centro nord (+0,8). Quanto al dato delle singole regioni meridionali, siamo sul podio: meglio di noi fanno solo Campania (+2,4) e Basilicata (+2,1); alle nostre spalle tutte le altre: Calabria (+0,9), Puglia (+0,7), Sardegna (+0,6), Sicilia (+0,3) e Abruzzo (-0,2)”.
Per Frattura “sul fronte del lavoro è certamente rilevante il terreno da recuperare rispetto ai livelli pre-crisi, ma l’inversione di tendenza è tangibile: l’occupazione durante lo scorso anno è cresciuta del 3,8 per cento, il tasso di disoccupazione è sceso dal 14,3 per cento del 2015 al 12,8 del 2016”.
“I segnali positivi sono evidentemente numerosi e importanti: possiamo guardare con ottimismo al futuro soprattutto per affrontare con interventi mirati il dato negativo che pure Svimez ha registrato, quello relativo allo spopolamento: tra 50 anni, se non ci sarà una inversione del trend attuale, la popolazione residente scenderà da 312 mila a 230 mila, avremo 81 mila molisani in meno. Una prospettiva che ci preoccupa molto, ma che con le giuste politiche potremo provare a contenere”, conclude il presidente Paolo Frattura.