“Lo sappiamo tutti ragazzi quanto possa apparire difficile rispettare le regole, ma più che alle sole conseguenze negative che derivano dalla loro inosservanza, è agli effetti positivi ed ai benefici che derivano dal loro rispetto che dobbiamo pensare. Perché solo seguendo le regole e, quindi, la legge, si può vivere serenamente insieme, sperando in una vita migliore, altrimenti a prevalere saranno sempre i rapporti di forza ed i privilegi di pochi: la legalità, insomma, conviene, soprattutto a chi si sente più debole ed ha più bisogno di aiuto, in cambio ci si chiede solo di impegnarci quotidianamente nel nostro piccolo, nella nostra classe, tra i nostri amici, affinché la prepotenza del più forte non prevalga sul più debole. La giustizia, ragazzi, non riguarda solo noi avvocati o gli altri protagonisti delle aule di Tribunale, ma soprattutto tutti quanti voi”.
Con queste parole che ieri, venerdì 28 febbraio, al Convitto nazionale ‘Mario Pagano’ di Campobasso, sono proseguiti gli incontri organizzati dagli esponenti della Camera Penale Distrettuale del Molise con gli studenti delle scuole secondarie superiori sui temi della legalità.
Si tratta di un’iniziativa, del tutto gratuita, sostenuta dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Unione delle Camere Penali Italiane ed il Ministero dell’Università e della Ricerca già dal settembre del 2014 e successivamente rinnovatosi, con lo scopo di fornire ai giovani studenti un’informazione corretta sul “mondo della giustizia”, alla luce della dilagante distorta visione, soprattutto nei giovani, delle finalità perseguite dalla Costituzione nella celebrazione dei processi e dei ruoli dell’Accusa, della Difesa e del Giudice che, nel processo, esercitano funzioni ben distinte e separate.
“L’esasperazione mediatica da una parte, e l’attenzione morbosa della pubblica opinione dall’altra, contribuiscono poi a peggiorare il quadro – sostiene l’Unione – lasciando ampi spazi, immaginari e confusi, manipolati da un’informazione tesa solo alla creazione della notizia scandalistica”.
Il progetto, destinato soprattutto agli studenti dell’ultimo triennio, confidando nella conoscenza di minimi elementi di storia ed educazione civica, è basato su incontri in ognuna delle numerose scuole della provincia che hanno già aderito all’iniziativa, preceduti dalla sottoposizione agli studenti, nei giorni precedenti, di un apposito questionario anonimo volto a fornire ai relatori indicazioni sul grado di conoscenza delle tematiche da parte della futura platea di studenti.
L’incontro di ieri, in particolare, è stato molto coinvolgente, alla luce delle slide e dei brevi filmati appositamente preparati a livello nazionale dall’Associazione degli avvocati penalisti, accompagnati dal commento dei relatori e da uno spazio riservato, infine, alle domande degli studenti.
Nell’incantevole cornice della cappella affrescata del Convitto, grazie all’impeccabile ospitalità del Rettore della struttura, la dirigente Rossella Gianfagna, e dell’intero corpo insegnante, i ragazzi del quarto e del quinto anno si sono lasciati prendere per mano dagli avvocati Antonello Veneziano e Giovanni Pietrunti che li hanno guidati lungo il percorso costituzionale dei principi posti alla base del processo penale, che muovendo dalla necessità di ogni società di darsi regole ben precise per punire i colpevoli (principio di non colpevolezza art. 27 Cost.), si è poi snodato attraverso i principi del giusto processo (art.111 Cost.), della funzione rieducativa della pena e della sua esecuzione (art.13 Cost) per poi approdare all’imprescindibile valore del diritto di difesa (art.24 Cost.).
In calce all’incontro, il reciproco entusiasmo di tutti ha consentito ai due relatori di congedarsi con l’impegno di tornare presto nella stessa scuola per le altre iniziative che la Camera Penale Molisana ha in progetto di portare avanti con i ragazzi, il futuro di noi tutti.