“Condividiamo – ha detto Nagni, a margine della riunione – molte delle preoccupazioni che manifestano i membri di PartecipaTErmoli e che in parte coincidono con quelle espresse dal Comune, attraverso atti amministrativi da noi segnalati agli Organi competenti. Sul raddoppio ferroviario Termoli – Lesina, comunque, confermiamo la nostra posizione espressa chiaramente alcuni giorni fa. Ci preme ricordare, infatti, – ha proseguito – che nell’ambito della delibera Cipe, erano state individuate dalla Regione Molise alcune prescrizioni sulla progettazione dell’infrastruttura, con l’obiettivo di rimodularla e diminuire il forte impatto che essa creerebbe sul territorio interessato dalla sua realizzazione. Purtroppo, però, RFI non ha modificato il progetto iniziale, ritenendo le nostre proposte di modifica eccessivamente onerose. Ribadiamo, tuttavia, il concetto basilare secondo cui il raddoppio avrebbe dovuto portare benefici al nostro territorio e non considerare il Molise come semplice un by-pass. Qualora tale principio non sarà rispettato, la Regione Molise rimarrà contraria all’opera e pronta ad ogni tipo di protesta. Seguiremo, comunque, con estrema attenzione, quelli che saranno gli sviluppi del referendum, consapevoli che se esso sarà ammesso ed una grande maggioranza di cittadini si esprimerà in maniera contraria all’opera, non si potrà ignorare tale indicazione popolare”.
“Dinanzi a tale evenienza, tutti i livelli istituzionali, – ha specificato Nagni – a partire dal Comune di Termoli, certamente si attiveranno e sarà necessario riaprire immediatamente il tavolo con RFI e con tutti i soggetti interessati, spostando in alto l’asticella del confronto. Come sempre, continueremo ad ascoltare e tener conto delle richieste che provengono direttamente dai cittadini, ma mi sento di consigliare al Comitato di lavorare anche su proposte e non soltanto su proteste poiché, qualora si dovessero riaprire alcuni spazi, è necessario farsi trovare pronti con idee e progetti alternativi. In fasi delicate come queste, infatti, i no a prescindere sono percepiti soltanto come oggetto di scontro politico e come tali – ha concluso l’assessore – vengono distinti e considerati qualora non confortati da proposte diverse e percorribili. ”