“Assentarsi dal lavoro perché costretti alla quarantena dopo un contatto stretto con una persona positiva al Covid non sarà più coperto dall’Inps con l’indennità da malattia. Una vera e propria batosta per lavoratrici e lavoratori”. Così la Segretaria generale della UIL Molise, Tecla Boccardo.
“Nonostante l’indennità sia prevista dalla legge, l’Istituto di previdenza ha motivato dicendo che Governo e Parlamento non hanno previsto i relativi finanziamenti a copertura e l’indennità non potrà essere erogata, non solo per i prossimi mesi, ma che non arriveranno i rimborsi neppure per gli eventi avvenuti nell’anno in corso. Insomma, stando alle nuove regole, chi è finito o finirà in quarantena dopo un contatto a rischio, rischia di perdere più della metà dello stipendio se non lavorerà in smart working, poiché dovrà rimanere in isolamento per quattordici giorni”.
“Non si possono cambiare le cose in corso d’opera, basta far ricadere il peso della crisi pandemica sempre sui lavoratori, dal costo dei tamponi ai DPI e adesso sulla malattia”, prosegue la sindacalista.
“Immaginiamo un lavoratore monoreddito finito in quarantena involontariamente e che non può lavorare a distanza quali conseguenze avrebbe da questa nuova impostazione. Ci auguriamo che il Governo intervenga sulla problematica che davvero assumerebbe dei profili drammatici in alcuni casi. Non si possono scaricare, addirittura retroattivamente, su lavoratrici e lavoratori anche i costi della pandemia. Occorre rimpinguare i fondi dove serve, per garantire semplicemente il diritto alla salute, propria e degli altri, sui luoghi di lavoro, scongiurando che per timore di non portare il pane a casa ci si veda costretti a violare una eventuale quarantena”, conclude Boccardo.