As-nas, Poque, Pochen, Brelan e Brag. Sono i nomi delle primissime varianti del gioco di carte più conosciuto e apprezzato al mondo. L’origine del Poker non coincide quindi con un solo popolo né tantomeno può essere collocata in un orizzonte temporale preciso. Si è stratificato ed evoluto nel tempo: dalla Persia del XVI secolo fino alle versioni digitali delle piattaforme online dove è possibile giocare da remoto, attraverso, ad esempio, la lettura di una lista di poker room italiane, che consentono di provare a giocare a poker, dando informazioni dettagliate anche sul come evitare di imbattersi in truffe e siti non sicuri.
Sul piano storico invece, è interessante scoprire che la primissima versione embrionale del Poker risale alla società dei persiani con il nome di As-nas. Le ricostruzioni storiche indicano che l’As-nas somigliasse allo Stud a cinque carte con un mazzo di cinque semi e 20-25 carte. Bisognava totalizzare coppie, doppie coppie, tris e full. In Europa si parla invece di Poque e Pochen, rispettivamente in Francia e Germania: due versioni confluite a quanto pare nella variante chiamata Primero. Alla famiglia ancestrale del Poker appartengono poi il Brelan e il Bragin. Siamo nel XVII e XVIII secolo circa, periodo in cui inizia la grave pestilenza di Marsiglia che esclude, tramite bando, l’accesso dei mercanti senesi alla città francese.
Il Poker inizia ad evolversi rapidamente e diventa complesso individuare le date più importanti che ne segnano l’evoluzione. Si gioca in Louisiana e a New Orleans dal 1829 con un mazzo da venti carte e nel 1836 viene citato da J. Hildreth in Dragoon Campaigns to the Rocky Mountains. Lentamente si diffonde la variante Draw a 52 che introduce il colore. Durante la Guerra civile americana nasce lo Stud, 1864 circa, che diventa Five Card Stud negli anni ‘20 e ‘30 e viene infine affiancato al Seven Card Stud nei ‘50. Altre date interessanti sono quelle che riguardano l’introduzione del Jackpot, datata fine 1800 e del Poker High-Low (Split) molto probabilmente nel 1903. Viene giocato prevalentemente in saloon e bische clandestine tra bottiglie, imbrogli e corruzione. Non è affatto visto di buon occhio considerando l’innata e atavica propensione all’azzardo tipica del poker, che intanto a gennaio 2022 ha visto una crescita della spesa del 21,5% per un totale di oltre 11,3 milioni.
Di pari passo all’evoluzione delle regole si registrano anche una serie di varianti ancora in voga oggi. Omaha, Omaha Hi-Lo, 5 Card Omaha, 5 Card Omaha Hi/Lo, Courchevel, Seven Card Stud, Razz, Horse e Badugi. Tra tutte però, il Texas hold’em resta la più conosciuta al mondo: nasce molto probabilmente nel 1900 in Texas nella piccolissima Robstown e si diffonde rapidamente nelle zone limitrofe. In Italia arriva la variante texana ma ancora oggi si preferisce il Poker all’italiana. L’H.O.R.S.E. è invece un intreccio di Omaha, Razz, Stud e Eights or better Stud: debutta nel 2002 alla World Series Of Poker (WSOP) nata a sua volta nel 1970. Nel complesso le varianti sono decine e decine, ognuna con piccole differenze. Quelle tra Texas hold’em Poker italiano sono le più conosciute: il primo si gioca con carte comuni e carte scoperte, la versione italiana prevede di scoprire le carte solo alla fine.
Il gioco delle varianti non termina qui e potrebbe continuare all’infinito. Un ulteriore esempio è quello del 6-plus hold’em in origine diffuso esclusivamente a Macao poi diventato celebre in tutto il mondo. C’è da aspettarsi regole e nuove modalità ludiche anche in futuro: basti pensare alle innovazioni visionarie odierne per il cui il Poker è stato conquistato dall’Intelligenza Artificiale. Frontiere innovative che viaggiano di pari passo alla tecnologia per ravvivare l’interesse e l’appeal di uno dei passatempi più apprezzati al mondo.