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Progetti di Pubblica Utilità, la Calenda striglia il Comune di Isernia: “Segua l’esempio di Campobasso”

“Ieri, lunedì 3 maggio 2021 con soddisfazione ho appreso che 25 amministrazioni comunali, coordinate dall’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso di cui sono parte integrante ed attiva, hanno dato concretezza al primo ciclo dei cosiddetti progetti Puc (progetti di pubblica utilità) coinvolgendo 135 persone (che percepiscono il reddito di cittadinanza) che saranno inserite nella Pubblica Amministrazione per una collaborazione lunga un anno in diversi settori, quali quello sociale, culturale, ambientale e infine per la manutenzione dei beni pubblici”. Così l’assessore regionale Filomena Calenda, che ieri ha preso parte alla confernza stampa di presentazione dell’iniziativa.

Nel caso specifico i destinatari del reddito di cittadinanza – sempre restando nell’ambito della provincia di Campobasso – sono circa 1400, significa che  in occasione di questo primo step, almeno il 10 per cento di loro troverà una collocazione lavorativa. Da qui, la mia riflessione sul Comune di Isernia che invece al riguardo non ha attivato alcuna iniziativa inerente i Puc.  Strumento che, a questi lavoratori, restituirebbe la necessaria dignità inserendoli nuovamente in contesti capaci di assicurare loro l’acquisizione di competenze specifiche. Considerando inoltre l’atavica carenza di personale in diversi ambiti della pubblica amministrazione, questi lavoratori restituirebbero altresì linfa e vitalità a settori fondamentali degli stessi enti”.

“In provincia di Campobasso sono stati presentati 44 progetti, dei 135 beneficiari: 85 sono stati selezionati dai servizi sociali e 50 dal Centro per l’impiego.  Dunque mi chiedo: quanti sono i progetti nell’Ambito di Isernia? Come questa amministrazione sta lavorando in tal senso? E quali sono le prospettive occupazionali che è capace, allo stato, di garantire ai percettori del reddito di cittadinanza? Personalmente ritengo questa una opportunità essenziale per la “ripartenza” di cui il Paese ha bisogno e a maggior ragione il Molise. Parliamo del risultato di sinergie tra enti, associazioni e comunità locale di cui una buona amministrazione non può fare a meno nè escludere per una eventuale (e quindi opinabile) inoperosità.

Tanto dovevo – conclude la Calenda – all’assessore al Comune di Isernia Pietro Paolo Di Perna, in attesa di una solerte ed esplicativa risposta”.

Redazione

CBlive

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