Per l’impegno profuso nella terra di adozione, senza mai dimenticare quella di origine. È questa la motivazione e la consapevolezza che premia le eccellenze italiane nel mondo, a partire da quelle molisane che si distinguono in ambiti culturali, imprenditoriali, artistici e sociali.
È la volta di Carla Ann Di Nunzio, artista di indiscusso valore docente a Toronto, boianese di origine alla quale viene preannunciata la consegna del premio Ambassador il passaporto d’oro della prossima edizione.
La comunicazione formale il 30 settembre alle 11:30 nella splendida cornice del Circolo Sannitico a Campobasso, che ha ospitato la meravigliosa mostra e che vede tra l’altro la conclusione di un prestigioso tour che l’artista molisana ha iniziato mesi orsono in Molise e in altre città italiane.
A comunicare la prossima consegna del premio, la sua ideatrice Anna Carmen Perrella e Antonio D’Ambrosio, entrambi consiglieri regionali dei Molisani nel Mondo e attuale interfaccia delle numerosissime associazioni federazioni di molisani ovunque dell’altro Molise e del suo imprecisato numero di corregionali, all’incirca il triplo degli abitanti rimasti in Italia.
Ideato nel 2004, il premio Ambassador è stato anche veicolo di incisiva promozione territoriale nella grande rete degli italiani all’estero nell’altra Italia, quella che non smette di amare rispettare e rendere orgogliosa l’indimenticata terra di origine, nonostante i successi e le nuove identità multiculturali.
Iniziata sotto l’egida e l’alto patrocinio di numerose ambasciate e con il patrocinio della Regione Molise, l’esperienza del premio ha avuto il plauso, non solo dei premiati finora, ma l’attenzione massmediatica internazionale e delle prestigiose rappresentanze istituzionali nel mondo, che a loro dire concludeva l’epoca delle passerelle e promesse di numerosi troppi rappresentanti istituzionali pronti a pontificare per poi dimenticare.
Il premio porta allo scoperto, con studi e approfondimenti, figure storiche e attuali che hanno contribuito a costruire e migliorare nuove realtà in tutto il mondo. Una versione moderna, insomma stanca del desueto concetto per troppo tempo reiterato di emigrato. A quello pensa la storia e non è un caso la prestigiosa presenza di Antonio D’Ambrosio.