Potere al Popolo Molise aderisce e partecipa al Molise Pride del 28 a Campobasso. Lo farà portando all’interno della manifestazione il proprio approccio alla questione dei diritti delle donne e delle persone lgbtqi.
Il punto, per noi, è che la questione di genere si intreccia indissolubilmente con la questione di classe.
Noi lottiamo contro ogni genere di oppressione e non ci sfugge il fatto che le discriminazioni che le persone lgbtqi subiscono ogni giorno in quanto “genere” si aggiungono alle ingiustizie e alla violenza che tutta la nostra classe subisce sui luoghi di lavoro, così come in tutti gli aspetti della vita sociale, finanche nell’accesso negato ai servizi essenziali.
In questo senso inquadriamo le rivendicazioni dei cosiddetti diritti civili. Il matrimonio, ad esempio, oltre ad assumere un carattere egualitario diventa, nella prospettiva che auspichiamo, uno degli strumenti pensati per liberare il concetto di famiglia da ogni richiamo ad una tradizione basata sull’esclusione. Si tratta dunque di ripensare il matrimonio per tutte le persone, non solo per le coppie omosessuali.
Lo stesso discorso vale dunque a proposito di genitorialità: noi crediamo che vadano cambiate radicalmente le modalità di accesso alle tecniche di fecondazione assistita e alle adozioni, da cui attualmente sono escluse tante categorie, al di là dell’orientamento sessuale (pensiamo, ad esempio alle persone single, come anche ai precari in generale).
L’esempio calzante di come siano legati diritti civili e diritti del lavoro è quello delle discriminazioni sui luoghi di lavoro che vede le persone lgbtqi tra le categorie più colpite. E questo è reso possibile a causa dell’attacco ai diritti sociali e del lavoro che gli ultimi governi hanno perseguito.
L’idea fondamentale che intendiamo portare avanti è che tutte le questioni relative ai diritti debbano essere affrontate insieme, contemporaneamente.
Una battaglia fondamentale, tanto per cominciare, è quella per i diritti di autodeterminazione sul proprio corpo in un sistema sanitario ormai egemonizzato dalle ideologie clericali.
Nel nostro programma, specificatamente al mondo lgbtqi, abbiamo individuato diversi temi: il divieto delle mutilazioni genitali subite da* bambin* intersex per motivi puramente cosmetici e culturali, con tutti i danni fisici e psicologici che ne conseguono; la mutuabilità della profilassi pre-esposizione per l’HIV, per permettere libertà di scelta sui metodi di prevenzione e renderla sicura e efficace; una legge per le persone trans che limiti l’arbitrarietà decisionale dei tribunali riguardo alla modifica dei documenti.
Lottare per i diritti di tutt* significa affermare il principio che ciascun* possa realizzare se stesso liberandosi dai condizionamenti di una società violenta e patriarcale, e in ciò guadagnare la piena felicità.