“Nelle trascorse giornate estive sono state registrate temperature da record, ma il vero guinness world record è stato e sarà quello di aver erogato i servizi della società Poste Italiane S.p.A. nella regione Molise, in carenza di personale sia in MP che in PCL”. Questo quanto si legge in una nota congiunta a firma del segretario regionale della Slc Cgil Molise, Luigi De Francesco e del segretario regionale della Uil Poste Molise, Aniello Pascarelli.
“Si, è proprio così, in MP sembrerebbe che la mansione del monoperatore, così come prevista e disciplinata dal CCNL, sia stata applicata e riconosciuta a tutti gli uffici postali di qualsiasi cluster A1, A2, B e C della regione Molise e in particolare nella provincia di Campobasso, il ché aumenta sempre di più la disperazione sia dei colleghi che della clientela ormai stanca di dover attendere ore fuori e dentro gli uffici postali per poter usufruire dei servizi erogati. Come si può garantire la qualità del servizio ed ottenere i risultati commerciali in queste condizioni? E soprattutto, com’è possibile che nelle conversazioni telefoniche intercorse tra i DUP e i responsabili locali, quello che è emerso, da parte di questi ultimi, sia solamente la preoccupazione nell’ottenere il risultato giornaliero?”.
“Forse – hanno evidenziato i segretari regionali De Francesco e Pascarelli – dobbiamo iniziare a riflettere sull’ipotesi di fuga di molti clienti dalla società Poste Italiane S.p.A. sempre più attratti da altri competitor virtuali. Ma i responsabili locali hanno fatto emergere tutto questo ai vertici della macro area centro? Alla luce di quanto appreso dai colleghi DUP che hanno cercato di far emergere tali difficoltà crediamo che, gli stessi sull’attuale situazione abbiano calato un assordante silenzio. Per non parlare poi del servizio di recapito dove l’arte dell’improvvisazione, ovviamente in barba all’osservanza di molte regole sulla sicurezza, è diventata una consuetudine. Consegnare il prodotto costi quel che costi. Assistiamo quotidianamente alla realtà di molti colleghi applicati in PCL che garantiscono il servizio senza i dispositivi di protezione individuale e, da quanto appreso sul territorio sembrerebbe che, tale situazione sia ben conosciuta dai responsabili. Il tutto aggravato dalle continue ore di straordinario e di abbinamento richiesto ai colleghi per giunta anche nelle trascorse giornate roventi. Ci rivolgiamo al responsabile della Ram3, chiedendogli quanto valga per lui la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per non parlare poi delle nuove nomine e avanzamenti di carriera in Molise in PCL, per le quali sono state escluse risorse che hanno sempre profuso ogni sforzo per garantire il servizio, ma essere aziendalista evidentemente non paga”.
“Le organizzazioni sindacali sono stanche di assistere a tutto questo che se paragonato al benessere economico aziendale produrrebbe un rumore fastidioso. Crediamo che sia giunto il momento di far emergere le difficoltà di entrambi i comparti perché il ruolo del sindacato è proprio questo. Continueremo a denunciare e continueremo a stimolare la sensibilità non solo dei vertici aziendali, ma anche e soprattutto dell’opinione pubblica – hanno chiosato Slc Cgil e Uil Poste Molise – Siamo l’azienda Paese, siamo stati individuati come il motore che deve e dovrà trainare l’Italia nella ripresa economica e quindi, quanto fin qui segnalato stride con il nobile obiettivo”.