Il capogruppo Pd Micaela Fanelli svolge alcune valutazioni e avanza alcune proposte all’indirizzo del Governo regionale in merito alle due misure del PNRR destinate ai Borghi, cioè ai comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti.
Due le linee di intervento previste dal PNRR, la “A” che intende sostenere la realizzazione di 21 progetti di particolare rilievo e significato (uno per regione o provincia autonoma), ciascuno di importo pari a 20 milioni di euro, per un ammontare complessivo di 420 milioni di euro, alla cui selezione provvederanno le Regioni/Province autonome. Una procedura “negoziale” fra Regioni e Ministero che prevede che la regione effettui la scelta del Borgo.
Mentre la linea di intervento B è finalizzata alla realizzazione di Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale di almeno 229 borghi storici, attraverso 580 milioni di euro di cui 380 milioni di euro per i Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale il cui bando è aperto e i Comuni molisani con popolazione inferiore ai 5mila abitanti possono presentare domanda (qui il link dell’avviso: https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/388a5474724a15af0ace7a40ab3301de/SG/Avviso%20Borghi%20Linea%20B_201221_Completo-signed-signed.pdf)
Su entrambe le linee ci sono delle valutazioni da compiere, con gli occhi degli interessi della nostra regione.
Sulla linea A, Fanelli sostiene: “Una somma esigua, tuttavia, quella che spetterà al Molise in base alla chiave di riparto (circa un milione e mezzo), per la quale, se va bene, avremo uno o due borghi ammessi a finanziamento. Ho chiesto al Ministero dei beni culturali e all’Anci di rappresentare una posizione per non operare chiavi di riparto e ho chiesto al Vicepresidente Cotugno di fare la medesima obiezione e sono certa l’avrà fatto. Tuttavia niente è cambiato e anziché vedere i nostri borghi concorrere sulla base dei soli criteri e quindi potersi piazzare al meglio se, per esempio, i progetti sono capaci di generare maggiore occupazione e quindi poter vedere più piazzamenti sulla sola base del merito, ci dovremo “accontentare” di un numero bassissimo di beneficiari, massimo un paio, perché ci viene pre assegnata una somma minima, con criteri che finiscono con agevolare le grandi regioni. Continuiamo sempre con alcune logiche sbagliate.
In ogni caso, invito i piccoli Comuni molisani, i nostri bravissimi amministratori, a farsi parte attiva e avanzare le migliori idee. Penso alla filiera dell’agroalimentare connessa, penso alle declinazioni del turismo esperienziale, penso al benessere e al sociosanitario in contesti di bellezza e coesione.
Sulla linea A, Fanelli sostiene: “Una somma esigua, tuttavia, quella che spetterà al Molise in base alla chiave di riparto (circa un milione e mezzo), per la quale, se va bene, avremo uno o due borghi ammessi a finanziamento. Ho chiesto al Ministero dei beni culturali e all’Anci di rappresentare una posizione per non operare chiavi di riparto e ho chiesto al Vicepresidente Cotugno di fare la medesima obiezione e sono certa l’avrà fatto. Tuttavia niente è cambiato e anziché vedere i nostri borghi concorrere sulla base dei soli criteri e quindi potersi piazzare al meglio se, per esempio, i progetti sono capaci di generare maggiore occupazione e quindi poter vedere più piazzamenti sulla sola base del merito, ci dovremo “accontentare” di un numero bassissimo di beneficiari, massimo un paio, perché ci viene pre assegnata una somma minima, con criteri che finiscono con agevolare le grandi regioni. Continuiamo sempre con alcune logiche sbagliate.
In ogni caso, invito i piccoli Comuni molisani, i nostri bravissimi amministratori, a farsi parte attiva e avanzare le migliori idee. Penso alla filiera dell’agroalimentare connessa, penso alle declinazioni del turismo esperienziale, penso al benessere e al sociosanitario in contesti di bellezza e coesione.
E veniamo alla linea B. Se infatti in riferimento alla linea A, la questione è tutta nazionale – continua Micaela Fanelli – per la linea B, il focus è locale, per cui ho deciso di presentare anche una mozione per impegnare il Governo regionale”.
La mozione depositata oggi è indirizzata tecnicamente al Presidente Toma e politicamente al VicePresidente Cotugno, al fine di non disperdere le opportunità uniche e irripetibili per i centri storici italiani a rischio abbandono, offerte dall’avviso del Ministero della Cultura per la presentazione di Proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Misura 2 – Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”, sostenuto dall’Unione europea, attraverso il Next Generation EU.
“Per cogliere appieno e calibrare al meglio tutte le possibilità offerte dall’avviso del Ministero della Cultura – spiega il capogruppo Pd – sarebbe auspicabile che la Regione Molise attivi al più presto un tavolo di coordinamento con gli Enti Locali ed il Consiglio Regionale in merito alla Linea A dell’Avviso “Attrattività dei Borghi” del MiC, al fine di prevedere delle linee guida e progetti che coinvolgano in modo trasversale la maggior parte dei comuni coinvolti. Inoltre, attraverso la mozione presentata in Consiglio Regionale, abbiamo inteso impegnare il Presidente Toma anche ad emanare un avviso pubblico/manifestazione di interesse per la presentazione di progetti aperti agli Enti locali in merito alla Linea A dell’Avviso del MiC, prevedendo criteri oggettivi di valutazione. CRITERI DI VALUTAZIONE E PROCEDURA TRASPARENTE E NON UNA SCELTA DISCREZIONALE DI VIA GENOVA.
In sostanza – continua Fanelli – chiediamo alla Regione di non avanzare autonomamente la proposta al Ministero sul borgo da finanziare con 20 milioni, ma di coinvolgere tutti i Comuni interessati attraverso criteri oggettivi di valutazione, e così scegliere il progetto più utile e meritevole. Un progetto che possa essere replicato negli altri borghi molisani, anche con il sostegno diretto e complementare della Regione Molise, e generare un effetto a catena. Il progetto diventi un format che magari indirizzi la programmazione regionale e sia replicabile per generare effetti positivi a catena. E non un’esperienza singola e isolata.
Solo così – conclude Micaela Fanelli – con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e forti di una procedura di scelta condivisa, potremmo avere la certezza di sfruttare appieno le potenzialità del PNRR, mettendo a terra interventi in grado di ridisegnare il futuro dei nostri borghi, assicurando infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come ad esempio scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali. Per questo, spero che l’intero Consiglio voglia discutere e approvare al più presto la mozione, impegnando Toma e Cotugno ad agire sulla scorta della collaborazione interistituzionale e nell’interesse di tutti”.