“Il Consiglio regionale del Molise ha detto No alla mega centrale idroelettrica nei territori di Castel San Vincenzo e Pizzone. Ha fatto bene. Ha ascoltato cittadini, comitati, Enti locali. Perché, come Uncem dice da tempo, la svolta green si fa solo con le comunità coinvolte. Si fa coinvolgendo tutti, e non alle spalle dei territori in una pura logica di profitto e di numeri. Il progetto Enel non si deve fare. Il contesto unico dal punto di vista paesaggistico e naturale, individuato da Enel Produzione, deve essere preservato. Noi vogliamo la transizione verde, la sostenibilità energetica, ma forzare da parte di Enel con quel progetto, è inopportuno. Non si vincono così le crisi e non si contribuisce in quel modo a rendere più verde il Paese. Si deve per forza passare dai paesi, considerare i cittadini, i Sindaci. Quell’impianto previsto, a pompaggio, è stato ritenuto non idoneo al territorio anche dal Parco nazionale Lazio Abruzzo e Molise. Per questo Uncem chiede a Enel di abbandonare il progetto. Scelga altri contesti per trasformare centrali in pompaggi. Coinvolga la nostra Associazione, Uncem, che di idroelettrico sempre si è occupata con attenzione alle comunità e alle vere transizioni. Siamo e vogliamo essere Green Communities, sulle quali lavoriamo, ma quel progetto Pizzone II di sostenibile ha niente e va rimosso dal tavolo. Altri ragionamenti, in altri contesti si possono fare, ma non quello, così invasivo con gallerie e impianti che danneggerebbero risorse naturali, approvvigionamento di acqua, paesaggi, versanti e la storia millenaria di uno dei territori più belli di tutto il Molise”.
Lo affermano Candido Paglione, Sindaco di Capracotta e Presidente Uncem Molise, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.