Ieri in Consiglio Regionale è stata approvata la mozione proposta dalla consigliera Micaela Fanelli con cui si chiedeva alla Giunta regionale di riaprire la discussione sul perimetro del versante molisano del Parco Nazionale del Matese per superare l’orribile proposta di perimetrazione della giunta Regionale. L’Assessore Cavaliere si era vantato della concertazione con i sindaci, alcuni dei quali erano stati a loro volta molto sorpresi da quanto contenuto nella proposta ufficializzata al Ministero dell’Ambiente. La proposta dell’Assessore, bocciata sonoramente ieri dai consiglieri di opposizione e di maggioranza, oltre ad essere stata contestata da Legambiente, da diverse associazioni ambientaliste e dalla Consulta del Matese, era persino in forte contrasto con quanto ipotizzato dalla struttura tecnica che in Regione si occupa di aree protette, che aveva predisposto una perimetrazione diversa da quella ufficializzata dalla Giunta.
La mozione approvata ieri dal Consiglio Regionale del Molise, in sostanza, impegna il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Ambiente a rivedere la perimetrazione del Parco Nazionale del Matese sul versante molisano, così come prevista dalle D.G.R. n. 558/2020 e 1/2020, quale proposta da sottoporre all’attenzione della commissione consiliare competente, e a modificare o integrare la stessa, a seguito di confronto con Comuni, Enti e associazioni, inserendo nel perimetro l’area di Campitello Matese, e Civita di Bojano, oltre che l’intero territorio delle riserve regionali di Guardiaregia e Monte Patalecchia e dei Torrenti Longano e Longanello, e rafforzando il corridoio ecologico con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Con la mozione approvata finalmente arriva dal Consiglio regionale un segnale politico importante – dichiara il direttore di Legambiente Molise Andrea De Marco – che conferma la giustezza delle posizioni da noi assunte contro l’operato sul Parco della giunta Toma e dell’Assessore Cavaliere in particolare. Quest’ultimo che, se vuole salvare almeno la faccia, dovrebbe prendere atto della sua personale sconfitta e rimettere il suo mandato. La votazione all’unanimità di ieri dimostra che avevamo ragione a segnalare gli errori presenti nelle due proposte di perimetrazione ufficializzate dalla Giunta regionale. Errori palesi – conclude De Marco – che non potevano essere nascosti non facendo partecipare le associazioni ambientaliste alla conferenza stampa di presentazione della Perimetrazione o dichiarando che questa fosse stata condivisa con le amministrazioni comunali. La vicenda dell’esclusione di Campitello Matese dal Perimetro del Parco contro il volere dell’amministrazione comunale dimostra l’approccio sbagliato avuto dalla Giunta in questa faccenda”.
Ora chiediamo che la Commissione consiliare della Regione Molise svolga il compito di revisionare la proposta in maniera rapida per accelerare l’istituzione del Parco Nazionale, anche per non perdere ulteriori risorse economiche straordinarie che il Ministero dell’Ambiente ha già messo a disposizione dei Parchi Nazionali istituiti, come il fondo ETS di 85 milioni di euro per politiche attive per mitigare il cambiamento climatico nei parchi e che per il 2020 sarà raddoppiato, ma anche per inserire i territori molisani del Matese nelle Zone Economiche Ambientali istituite con la recente legge di bilancio che permettono alle imprese che hanno sede nei comuni che hanno conferito il 45% del loro territorio in un Parco Nazionale, di avere finanziamenti fino a 2 milioni di euro per opere compatibili con la mission delle aree protette.
“Dopo l’importante presa di posizione dei consiglieri regionali del Molise, tocca ora al Ministro Costa – aggiunge Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente – prendere finalmente in mano l’istituzione del Parco Nazionale e passare dai proclami ai fatti concreti. Non deve perdere altro tempo in inutili proclami tipo l’Italia Paese Parco e istituire i parchi e le aree protette, partendo dal Matese che aspetta da 30 anni la sua area protetta. Il Ministro Costa trasferisca, come prevede la legge, la proposta di perimetrazione e le misure provvisorie di salvaguardia alla Conferenza unificata Stato-città-enti locali per la necessaria condivisione con i sindaci interessati, e lasci perdere le camarille politiche degli amministratori delle due regioni che fino a oggi hanno solo fatto perdere tempo. Il Matese non può più aspettare ed i sindaci hanno bisogno di sapere con quale normativa debbano confrontarsi per la futura programmazione degli interventi sui territori. Legambiente – conclude Nicoletti – quale associazione promotrice del percorso di istituzione del Parco tra le quattro province dei due versanti molisano e campano del massiccio matesino, non farà mancare il suo sostegno e il suo bagaglio di conoscenze – così come ha fatto in tutti questi anni – ai comuni e al Consiglio Regionale, per raggiungere l’obiettivo della nascita del Parco Nazionale”.