“Finalmente una bella notizia per la concreta attuazione della democrazia del nostro Paese – esordisce così nel suo comunicato stampa la Consigliera di Parità della Regione Molise, Giuditta Lembo – con l’approvazione alla Camera la legge di iniziativa parlamentare che definisce i principi fondamentali per garantire la presenza delle donne nei consigli regionali ‘Modifica all’articolo 4 della legge 2 luglio 2004, n. 165, recante disposizioni volte a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali’. I voti favorevoli sono stati 334, i contrari 91. Le singole Regioni, all’interno del proprio sistema elettorale, dovranno adottare specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive. Con la legge n. 215 del 2012, è stato garantito il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali con questa nuova legge sono state introdotte anche misure per garantire la rappresentanza di genere nel Parlamento nazionale e nel sistema di elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo e garantire l’elezione delle donne nei consigli regionali”.
“La legge – continua la Lembo – laddove il sistema elettorale regionale preveda liste con preferenze, stabilisce che le prime non potranno contenere al loro interno candidati dello stesso sesso superiori al 60% e che sia consentita l’espressione di due preferenze purché la seconda sia di un candidato di sesso diverso dalla prima. In presenza di leggi elettorali regionali che prevedono collegi uninominali i candidati dello stesso sesso non potranno superare il 60% del totale. Nel caso di liste bloccate sarà necessario garantire non solo la rappresentanza dei candidati di sesso diverso per la percentuale citata ma anche l’alternanza nel posto in lista”. Dalla prossima legislatura il 40% degli eletti dovrà essere donna. Fino ad ora l’elezione delle donne nelle singole regioni è stata davvero scarsa. La doppia preferenza di genere – ci tiene a precisare la Consigliera Lembo – non rappresenta la “garanzia” di quote rosa, ma il riconoscimento di pari opportunità attraverso il rispetto di una norma non discriminatoria tra i due generi. Purtroppo fino ad ora, solo poche regioni hanno introdotto autonomamente norme che garantiscono l’equilibrio della rappresentanza di genere. Basti pensare che in Basilicata nessuna donna è stata eletta consigliera regionale, mentre in Calabria solo una, mentre è andato meglio solo nelle regioni che hanno adottano la doppia preferenza di genere. Con l’approvazione della nuova proposta di legge, si superano sistemi elettorali chiusi, antistorici e capaci solo di produrre grande disparità. Un fatto culturalmente inaccettabile– conclude la Lembo – per un Paese moderno ed europeo come l’Italia. Un atto politico molto importante che responsabilizza partiti politici ed istituzioni territoriali. E’ un ulteriore tassello per una politica che superi la logica delle quote per una effettiva cultura della parità”.