LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO – BASKET ROMA 73-56 (21-19, 44-29; 55-45)
CAMPOBASSO: Del Sole 6, Trozzola, Quiñonez 18, Amatori 21, Šrot 4; Egwoh 14, Baldassarre 6, Moffa 2, Vitali, Panichella 2. Ne: Del Bosco. All.: Ghilardi.
ROMA: Di Stefano, Lucantoni 17, Fantini 9, Benini 2, Aghilarre 12; Cedolini 13, Pragliola 2, Cenci 1, Gatti, Manocchio, Perone. All.: Buongiorno.
ARBITRI: Colio e Buonasorte (Foggia).
NOTE: uscita per cinque falli Di Stefano (Roma). Progressione punteggio: 8-9 (5’), 31-24 (15’), 51-37 (25’), 64-52 (35’).
La chiusura del percorso di serie B in una serata da ‘gran sinfonia’ collettiva con tanto di differenza canestri ribaltata rispetto all’andata ed il rammarico, al termine, per il confronto interno d’apertura della pool playoff contro il San Raffaele Roma (unico referto giallo all’Arena della stagione) che, con due punti nel carniere, avrebbe potuto regalare ai #fiorellinidacciaio un altro traguardo di assoluto spessore: la terza fase del torneo di serie B, dove provare a proiettarsi anche agli spareggi nazionali per l’A2.
La Molisana Magnolia Campobasso junior chiude la sua prima stagione di cadetteria come meglio non si potrebbe regalandosi e regalando al pubblico dell’Arena una partita semplicemente da urlo contro Roma, al termine di una serata in cui tutto il roster rossoblù esce fuori alla grande nella sfida con le capitoline (49 punti dallo starting five, 24 dalla panchina).
CRESCENDO ROSSINIANO Con l’infortunata Del Bosco a sospingere moralmente le compagne – l’argentina è a referto, ma solo per onor di firma – dopo un avvio all’insegna dell’equilibrio, con un primo quarto che vede le rossoblù avanti di due, nel secondo periodo c’è la ‘fuga in avanti’ delle campobassane che, intorno a capitan Giorgia Amatori e alla sudamericana Blanca Quiñonez, danno alle proprie avversarie una spallata sostanziosa che racconta di una differenza canestri rispetto al confronto d’andata (il -15 patito nell’Urbe) impattata già all’intervallo lungo.
Le capitoline provano a rifarsi sotto nel terzo periodo, ma, nell’ultimo quarto, le magnolie accelerano ulteriormente e, intorno ad Amatori (top scorer della contesa a quota 21), Quiñonez ed Egwoh, anche loro in doppia cifra rispettivamente a quota 18 e 14, prendono lo slancio che consente a Baldassarre di centrare il sorpasso sul finale, festeggiando così al meglio l’esperienza del campus della Junior Nba che la vedrà – ironia della sorte proprio a Roma – da mercoledì nel novero di una settimana che vedrà il gruppo under 19 (martedì sera alle ore 18) affrontare all’Arena il match di ritorno della finale di categoria contro le Panthers Roseto, forte del +51 dell’andata (77-26).
FELICITÀ ROSSOBLÙ A referto chiuso, così, il coach delle giovani magnolie Franco Ghilardi non può che esprimere tutta la propria soddisfazione per quanto visto e l’assoluto ottimismo per quanto potrà essere in prospettiva.
«Questa gara – spiega – doveva essere l’occasione per valutare il nostro status di forma complessivo in vista delle gare che ci attenderanno con l’under 19. E devo dire che è stato il confronto di maggior spessore disputato da questo gruppo. Tutte sono state coinvolte ed ognuna ha portato il proprio mattoncino alla costruzione collettiva».
Poi, il trainer rossoblù entra più nello specifico della contesa. «Siamo stati sempre in pieno controllo del match, salvo, nel terzo quarto subire un po’ la loro difesa all’insegna di un’assoluta fisicità e della zona 1-3-1. Col passare dei minuti, però, siamo venuti a capo della situazione, abbiamo ripreso margine ed abbiamo centrato il successo ribaltando anche la differenza canestri».
E, guardando in vista di mercoledì e di quanto sarà successivamente – per il gruppo under 19 la prospettiva di una fase di concentramento interregionale contro la seconda marchigiana (il Porto San Giorgio) – ammette che «sono giunti ulteriori buoni segnali, soprattutto per i concentramenti interregionali. Questa squadra, per quanto emerso in questo match, avrebbe meritato pienamente di raggiungere la terza fase di questo torneo. Il percorso generale è stato clamoroso e, in casa, abbiamo dato vita a gare come il successo dopo due supplementari contro Roseto o l’affermazione sulla Stella Azzurra davvero incredibili. Resta il rammarico per quegli ultimi quattro secondi di difesa non lucida contro il San Raffaele Roma che ci sono costati il supplementare e la sconfitta, l’unica nel nostro percorso interno tra prima e seconda fase. Diversamente, avremmo potuto proiettarci su ben altro risultato. Ma penso anche, nonostante non sia arrivata la vittoria, al match d’andata contro di loro dove, pur senza rotazioni amplissime, abbiamo dato vita a 35 minuti di grande sostanza».