Insorgono i consiglieri comunali di Democrazia Popolare, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario sull’incarico conferito a Palazzo San Giorgio al nuovo Top manager del Comune, Antonio Iacubocci.
In una nota i due esponenti di minoranza esprimono alcune considerazioni. “Per prima cosa – si legge nella nota – si tratta di un incarico che andrà a gravare sulle casse comunali per circa centomila euro lordi l’anno. In secondo luogo, pur non mettendo indiscussione la professionalità del dirigente – dicono Pilone e Cancellario – non si può fare a meno di sottolineare il fatto che l’indirizzo politico di un’amministrazione e il controllo siano nelle mani del sindaco e della sua Giunta e, se si è riscontrata la necessità di avere una figura tecnica su questo preciso servizio, è evidente che qualcosa non funziona. Stiamo parlando di un’area creata appositamente per il professionista in questione, deliberata con atto giuntale numero 256 del 16 dicembre 2014, al di fuori della dotazione organica. Va specificato che in base al decreto legislativo numero 267 del 2000 i dirigenti sono equi ordinati sia dal punto di vista funzionale che retributivo, ci risulta quindi difficile comprendere le reali funzioni del nuovo dirigente e anche i suoi rapporti con le altre funzioni apicali dell’amministrazione comunale. Se proprio si vuole ricercare una figura di coordinamento, così come previsto dalla legge, – proseguono ancora i rappresentanti di Democrazia Popolare – questa è da attribuire al Segretario Generale ed infatti l’articolo 97 del decreto legislativo numero 267/2000 al comma 4 espressamente recita come ‘il segretario generale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività”. Quindi di fatto è stato creato un doppione”.
“Si sottolinea, altresì – concludono poi Pilone e Cancellario – che non stiamo parlando della nomina di un city manager ne’ di un direttore generale visto che la Legge 42 del 26/3/2010 vieta espressamente tale nomina nei comuni con popolazione inferiore ai centomila abitanti, ma parliamo della nomina di un dirigente di un’area creata ad hoc, quando ci sono ancora aree e settori strutturati che necessitano ancora di una figura dirigenziale nonostante i bandi espletati e graduatorie non prese in considerazione”.