“Aprire le sedute del Consiglio comunale con l’Inno di Mameli in un’aula in cui sia presente anche il vessillo della Città di Campobasso è la risoluzione approvata oggi dalla Commissione consiliare Statuto e Regolamenti, su proposta del consigliere Michele Ambrosio, che approderà a breve in Consiglio comunale”. A renderlo noto l’esponente di Palazzo San Giorgio, Stefano Ramundo, nonchè presidente della Commissione.
“L’iniziativa, votata all’unanimità dai gruppi consiliari presenti, centrosinistra e centrodestra, con la sola astensione del movimento 5stelle, – prosegue Ramundo – celebra la ricorrenza del 70^ anno dalla liberazione del Paese e il prossimo 70^ anniversario del ‘canto degli italiani’ divenuto inno nazionale il 12/10/1946 con il governo De Gasperi. La Città di Campobasso – sottolinea poi – anticipa così le iniziative e manifestazioni che verranno proposte in ambito nazionale. Con tale innovazione si vuole valorizzare, con un protocollo e un cerimoniale più rigoroso, la massima assise civica e i lavori stessi dell’assemblea, quale luogo di rappresentanza istituzionale dei cittadini. La proposta mira a rimarcare, anche, il ruolo e le funzioni del Consiglio e dei consiglieri spronando gli amministratori a un comportamento sempre più rigoroso nel perseguimento del bene comune e che fa seguito anche all’introduzione della webcam e del codice etico”.
“L’adozione dell’Inno all’inizio di ogni seduta – dice ancora Ramundo – è un istituto già presente in diverse amministrazioni comunali e consigli regionali, fatto proprio da molte municipalità in occasione del 150^ anniversario dell’unità d’Italia e derivante anche da una mozione approvata all’unanimità dall’Anci nell’anno 2001. La Commissione ha anche licenziato l’istituzione della fascia distintiva per il Presidente del Consiglio e la previsione della bandiera della Città di Campobasso in sala consiliare, unitamente a quella italiana ed europea (già presenti), entrambe riassunte nei colori rosso e blu integrate dallo stemma delle sei torri. Un’iniziativa che mira, attraverso la figura del Presidente, a dare visibilità istituzionale all’intero Consiglio comunale, quale Organo di rappresentanza dei cittadini, analogamente a quanto già avviene per il Sindaco in tutte le manifestazioni pubbliche che si svolgono in Città o fuori dai confini comunali, per rappresentare – conclude Ramundo – l’identità del nostro Comune riassunta nel simbolo delle sei torri”.