Il Consiglio comunale di Campobasso tornerà a riunirsi venerdì 28 agosto 2015, quando sarà chiamato ad approvare il bilancio previsionale del 2015. Si preannuncia un’assise di fuoco e la prima critica al documento contabile arriva con l’inizio della settimana ad opera del consigliere comunale d’opposizione, Francesco Pilone, capogruppo di Democrazia Popolare.
“Il bilancio di previsione di un ente è lo strumento con cui l’amministrazione pianifica e allo stesso tempo offre risposte ai bisogni della propria comunità. Possiamo dire che è da una parte l’analisi della propria realtà economica, sociale e culturale e dall’altra una assunzione di responsabilità perché si operano scelte e si individuano priorità – scrive nel comunicato stampa Pilone -. Prima di entrare nel merito dell’analisi contabile del documento, non si può fare a meno di sottolineare il paradosso che ormai tutti possiamo evincere in merito al ritardo attraverso il quale questo documento di programmazione economica, nonostante le rassicurazioni avute dal sindaco e dall’Assessore lo scorso anno, arriva all’attenzione dell’aula. Più che un Bilancio preventivo, è un consuntivo, un resoconto di pianificazione economica per il 2015 che certo non brilla di slanci di prospettiva, di sviluppo, come ci era stato assicurato. Se quello del 2014 era un Bilancio subìto, come ha dichiarato Battista lo scorso Settembre, quello del 2015 è il suo primo documento contabile, è un Bilancio che ha nome e cognome, ha una paternità che di certo non si discosta da quella precedente. Non ci si aspetta il ‘libro dei sogni’, come ha dichiarato l’assessore al ramo Sabusco, ma uno strumento di programmazione contabile in grado di far vedere una svolta gestionale e programmatica annunciata in campagna elettorale e supportata da investimenti strutturali, dal punto di vista organizzativo (Area di coordinamento, Gabinetto sindacale, modifiche di assett del personale) che di certo avrebbero dovuto prospettare tutt’altra storia. Invece ci troviamo di fronte un bilancio asfittico, senza anima, che il Consiglio subisce passivamente senza una prospettiva tale da far ergere Campobasso a centro di sviluppo economico e sociale per l’intera Regione.
Una prima osservazione – prosegue il consigliere d’opposizione – va avanzata dal punto di vista procedurale. L’Organo di Revisione Comunale, nella relazione allegata al Bilancio 2015, dichiara che “il Comune non ha rispettato la disposizione dell’art.7 bis del d.l. 08/04/2013 n° 35, relativa alla comunicazione, dal 01/07/2014, entro il 15 di ciascun mese dei dati relativi ai debiti certi, liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture e appalti nonché per obbligazioni relative a prestazioni professionali per le quali nel mese precedente sia stato superato il termine per la decorrenza degli interessi moratori (art. 4 d. legs.231/2002)”.
Passando al merito invece, da una analisi sommaria, ciò che subito balza all’attenzione è l’importo complessivo del bilancio generale per il 2015 che sale a circa 147.742.000 €uro. Un dato abbastanza rilevante e per certi versi “strano” è quello relativo alle entrate relative alle alienazioni e al recupero dei crediti. Parliamo di circa 48.793.000 €uro, prima voce relativa alle entrate del bilancio 2015 ed importo che appare strano raggiungere, visto sia il piano delle alienazioni approvato dalla giunta che l’assenza di una strategia di pianificazione relativa al recupero dei crediti vantati dal Comune.
Per quanto riguarda le entrate tributarie, che rappresentano circa il 20% del Bilancio 2015, nonostante la diminuzione della TASI dello 0,1%, che comunque resta a livelli elevati, si conferma un’impostazione di indirizzo volta ad un’evidente pressione fiscale, che con l’aumento della TARI per gli esercizi commerciali, palesa l’inesorabile scelta politica dell’amministrazione Battista. Per ciò che concerne le entrate extratributarie, e cioè quelle entrate che, rappresentando una voce importante su tutto il Bilancio Comunale in termini di introiti (si parla di più 14 milioni di €uro), vanno a configurare l’attività “imprenditoriale” del Comune, la capacità di gestione aziendale dell’Ente, così come ribadito dal Collegio dei Revisori dei Conti, si continuano a registrare forti decrementi.
Rispetto allo scorso anno la percentuale complessiva media di copertura è diminuita del 4,12%. Dato agghiacciante. Entrando nello specifico, per il Bilancio 2015, relativamente all’impiantistica sportiva si ha un vergognoso 1,81% di copertura rispetto al 17,42% dello scorso anno. Su 100 che il Comune investe si ha un ritorno economico che non tocca neanche 2. Così come il 14,43% degli asili nido (- 0,02% rispetto scorso anno). Addirittura, per ciò che concerne il servizio mensa abbiamo una copertura che è più bassa di circa 10 punti percentuali rispetto all’anno precedente (dal 65,76% al 55,62%), così come sui mercati comunali dove con il 32,79% scendiamo più di un punto percentuale rispetto al 2014 e addirittura di 9 punti percentuali rispetto al 3013. A tal riguardo, la Corte dei Conti, come ribadito dal Collegio dei Revisori, ha già invitato l’Amministrazione ad una attenta analisi dei costi/benefici relativi proprio ai servizi a domanda individuale.
Per ciò che concerne le spese in generale, invece, e più precisamente la spesa corrente, ad un aumento complessivo di circa 5 milioni di €uro rispetto al 2014, si arriva al 13% per la voce inerente la prestazione dei servizi, che se da una parte non corrispondente all’aumento della tassazione applicata ai cittadini, dall’altro fa evincere una forte discrasia per ciò che concerne, al suo interno, forti riduzioni, ad esempio, inerenti i costi per la manutenzione del verde e la tutela ambientale. Non si può fare a meno di evidenziare, come ribadito dal Collegio, la percentuale di copertura del servizio idrico integrato che continua a scendere. A fronte di introiti, per la gestione dell’acqua, di circa 4 milioni e 300 mila €uro, il Comune “sborsa” quasi 6 milioni di €uro con una differenza passiva di circa 1 milione e 600 mila €uro… Perdite idriche? Allacci abusivi? A questo si deve aggiungere la questione EGAM che la maggioranza ancora non chiarisce.
Per ciò che concerne la cultura, non si può fare a meno di registrare il decremento, in termine di investimenti, rispetto all’anno scorso, con forti discrasie tra quanto asserito nella relazione programmatica e quanto concretamente preventivato in termine di spesa corrente per il settore. Stesso discorso per ciò che concerne lo sviluppo e la promozione turistica.
Avrei preferito una maggiore chiarezza anche sulle scelte urbanistiche e di pianificazione del territorio ancora non chiaramente definite se si tiene conto della mancanza di un Piano Regolatore Generale attuale e moderno. Nella relazione programmatica si parla di “Quartiere casa clima”, di bioclimaticità, di un piano di lavoro in corso di esecuzione. Ma i fondi previsti in bilancio sono pochi, scarsi, oserei dire inesistenti. Così come la favola inerente l’acquisto dell’Ariston con i fondi della Regione.
Va chiarito – conclude Pilone – che ci troviamo di fronte ad un Bilancio che non prevede slanci programmatici necessari per la città di Campobasso. Si tratta, infatti, di uno strumento finanziario ingessato, chiuso, asfittico, quasi esanime. Si! Uno strumento che non ha anima. Il 28 Agosto in aula, con i colleghi della Coalizione Civica, approfondiremo questi aspetti facendo sentire la nostra voce e avanzando le nostre proposte. Campobasso ha bisogno d’altro”.