Palazzo San Giorgio, Ambrosio: “Non riesce a decollare l’istituto del referendum consultivo”
Giuseppe Formato
“Tra gli strumenti di partecipazione e consultazione popolare, ancora non riesce a decollare l’istituto del referendum consultivo – ad affermarlo è il consigliere comunale di Campobasso, Michele Ambrosio -. Sebbene sancito dalla normativa sugli enti locali e recepito dallo statuto comunale, tale presidio di fatto è negato in quanto manca il regolamento attuativo. Campobasso, sebbene capoluogo di regione, sconta un deficit di oltre quindici anni di ritardo anche rispetto a diversi comuni della regione che invece hanno deliberato in tal senso. Sulla scorta di tali considerazioni e reputando fondamentale assicurare il diritto/dovere di consultazione della popolazione su tematiche importanti e rilevanti per la collettività e per la città, interesserò (elaborandone proposta) il nuovo presidente della Commissione Statuto al fine di approvare in tempi brevi il regolamento per l’operatività di tale strumento. Diversi sono gli schemi già approvati da altre realtà (come ad esempio Firenze, Pescara, Termoli, solo per citarne alcune) che potranno essere di sicuro ausilio e da base al fine di approntare un regolamento condiviso tra le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale, anche mutuando le risoluzioni degli altri comuni. Stante lo statuto comunale – ha proseguito Michele Ambrosio -, il referendum può e potrà essere richiesto dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati o su iniziativa di almeno duemilacinquecento persone. Nel caso in cui venga dichiarato ammissibile (giudizio rimesso a un magistrato del Tar) il Consiglio comunale o la Giunta municipale sospendono l’attività deliberativa sul quesito referendario e gli organi del Comune dovranno deliberare sull’oggetto del referendum, entro quattro mesi dal suo svolgimento, che si considera valido se ha partecipato al voto almeno un terzo degli aventi diritto”.