“Nell’ambito della ‘festa dell’albero’ dello scorso 21 novembre – si legge nella nota stampa del Movimento 5 Stelle –, con una manifestazione in pompa magna, l’amministrazione al gran completo scelse quel parco per far mettere a dimora una dozzina di nuovi alberi, tutti di pregio, nonostante quel parco non necessitasse certo di nuove essenze, bensì di maggiore cura e manutenzione, dato l’annoso stato di abbandono e degrado. Doveroso, però, precisare che la fornitura di quella partita di alberi fu frutto della compensazione arborea richiesta ed ottenuta dalle associazioni Fare Verde e Legambiente, a seguito dell’abbattimento ingiustificato di un pino pluridecennale in piazzale Palatucci a seguito dei lavori della realizzazione della rotonda; alberi, quindi, che anziché essere messi nella disponibilità delle associazioni per essere impiantati e curati in aree maggiormente bisognose della città, vennero “sacrificati” per lo spot elettorale dell’amministrazione che, ignorando i consigli degli ambientalisti, preferì un’operazione propagandisco/elettorale ad un intervento certamente più razionale ed utile in altre aree cittadine. Ma fin qui poco male, sempre di nuovi alberi si trattava, e la scelta venne comunque accettata di buon grado da tutti – scrive Simone Cretella -. Quello che non può essere accettato – si legge nel comunicato –, è l’epilogo della vicenda poiché le piante, messe a dimora a regola d’arte dal fornitore con tanto di etichetta esplicativa e tutte perfettamente vegete, sono state in seguito pietosamente abbandonate al loro destino dall’amministrazione, mai curate né irrigate, tanto che, come facilmente prevedibile, sono tutte miseramente morte con l’arrivo dell’estate, trasformando il parco di via Manzoni, già abbandonato a se stesso, in un tristissimo cimitero di alberi secchi. Stessa sorte toccata anche al Larice impiantato in Piazza Musenga in sostituzione di un pino abbattuto perché ‘troppo obliquo’, stessa sorte che molto probabilmente toccherà anche ai Prunus lungo il tratto campobassano del percorso pedonale per Ferrazzano (recentemente impiantati per buona volontà dell’amministrazione ferrazzanese) che versano in evidente stato di sofferenza. In pratica, dei pochissimi alberi messi a dimora nell’ultimo anno, resterà solo un mucchio di ceppi secchi ed il miserabile fallimento di un’amministrazione spocchiosa “tutto fumo e niente arrosto”, il cui bilancio sotto il profilo arboreo – concludono i consiglieri pentastellati – resta clamorosamente passivo”.
La seconda questione giornaliera riguarda l’ex Cinema Ariston. “L’11 agosto il dirigente del settore Urbanistica del Comune di Campobasso ha negato definitivamente il permesso di costruire alla GPE Group – scrive Luca Praitano in una nota stampa –. Si può scommettere sull’arrivo della richiesta di risarcimento danni che i proponenti del progetto presenteranno, perché la procedura amministrativa, iniziata il 17 febbraio scorso, ha dato prova di tutta l’incapacità di cui è capace questa Amministrazione comunale, tra commissioni non verbalizzate e sopralluoghi ripetuti, documenti smarriti e scadenze non rispettate. Fin dall’inizio abbiamo sollevato numerosi dubbi sull’opera che avrebbe dovuto modificare profondamente l’area, creando sicuri disagi ai residenti e agli automobilisti, ma nemmeno possiamo condannare l’iniziativa privata di chi, ascoltando solo chiacchiere dalla politica, ha deciso di affidarsi a terzi per la realizzazione di un edificio residenziale. Siccome la struttura è inserita nell’elenco dei siti di interesse del ‘900 per le sue caratteristiche architettoniche, il canale da seguire resta senza dubbio quello ministeriale. Forti del giudizio della locale Soprintendenza delle Belle Arti, nonché della filiera istituzionale dal Comune al Governo, si dovrebbe percorrere convintamente la strada del finanziamento statale. La conservazione dell’originaria funzione del cinema teatro Ariston, per l’importanza della storia di quest’opera e per il suo valore, può essere ottenuta soltanto tramite il riconoscimento delle qualità ben rilevate dai tecnici della Soprintendenza. Di contro – prosegue il comunicato stampa –, il fallimento di questo tentativo ci costringerebbe a fare i conti con la realtà e ammettere che così tanti milioni di euro il Comune di Campobasso, e quindi i cittadini del capoluogo, non sarebbero mai in grado di racimolarli. Da tutta questa storia, però, vorremmo trarne una morale che ci consenta di non farci trovare impreparati nel futuro quando altre richieste di edificazione arriveranno al protocollo degli uffici comunali. Siamo convinti che nell’ottica della riqualificazione urbana, che deve passare necessariamente per lo stop al consumo di suolo e per l’efficientamento energetico, sia arrivata l’ora di intervenire sulle norme tecniche di attuazione, definendo in modo chiaro le caratteristiche architettoniche che dovranno avere gli edifici nel centro murattiano al fine di preservare la matrice storico-culturale della nostra città. Non abbiamo bisogno di politici che decidono di non decidere aspettando e sperando. Con le imprese edili al collasso – conclude il Movimento 5 Stelle – e le norme urbanistiche sempre più stringenti, servono interventi urgenti che incentivino le buone costruzioni. Per quanto ancora dovremo vivere alla giornata?”