“Nella giornata dedicata alla festa dei lavoratori è giunta l’ora di alzare la voce e prendere le giuste iniziative contro l’attuale liberalizzazione “selvaggia” del commercio, che non guarda alla dignità dei lavoratori e soprattutto alla sacralità della domenica, giornata che dovrebbe essere dedicata alla famiglia, alle relazioni e alla spiritualità, e di certo non al lavoro, facendo venire meno valori etici fondamentali come il rispetto delle feste e del giorno di riposo dei lavoratori”: ad affermarlo i consiglieri regionali di centrodestra, Angela Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco.
“La deregolamentazione introdotta dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (il cosiddetto Decreto Salva Italia) sul rispetto degli orari di apertura e di chiusura dei negozi, sull’obbligo della chiusura domenicale e festiva – prosegue la nota stampa -, nonché su quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio, non ha raggiunto gli obiettivi che si prefissava, ossia la diminuzione dei prezzi, un significativo aumento dei posti di lavoro e del prodotto interno lordo, ma ha finito per favorire solamente la grande distribuzione, producendo altresì effetti negativi sul commercio al dettaglio. Difatti allungare gli orari di vendita e tenere aperto durante le festività per cercare di competere con i centri commerciali ha prodotto un solo risultato per il piccolo commercio: un aumento dei costi non compensato dall’incremento delle vendite. Non si può più restare inermi di fronte alla situazione di grave crisi del settore commerciale della nostra regione, comparto che negli ultimi due anni è stato quello che ha pagato il prezzo più alto, basta vedere il grande numero di attività costrette a chiudere perché non più in grado di andare avanti.
Da mesi giace sul tavolo della seconda commissione una proposta di riforma dell’attuale legge regionale sul commercio, frutto di incontri con i sindacati e le organizzazioni di settore, mentre nelle ultime settimane è stato avviato dal Governo regionale l’iter per la composizione dell’Osservatorio regionale sul commercio; ma quali risultati potrà raggiungere questa iniziativa, soprattutto per quanto riguarda le aperture domenicali e festive delle attività commerciali? Tra l’altro tenendo bene a mente che c’è una legge nazionale che, di fatto, toglie alla Regione la possibilità di legiferare diversamente in materia? Per questo riteniamo che l’unica strada percorribile sia quella già intrapresa dai consigli regionali del Veneto, dell’Umbria, dell’Abruzzo e della Lombardia, che hanno deliberato di presentare una richiesta di referendum abrogativo della legge introdotta dal Governo Monti nel dicembre del 2011 che, di fatto, ha tolto a Regioni ed enti locali la facoltà di pianificazione nel settore del commercio. Con il nostro ordine del giorno, quindi, richiediamo l’indizione del referendum abrogativo della lett. d bis del comma 1 dell’art. 3 del Decreto Legge 4 luglio 2006 n. 223, relativo all’abrogazione delle norme riguardanti gli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, che introducono la liberalizzazione delle attività, con particolare riferimento agli orari di apertura e chiusura, all’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché a quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Se il Consiglio regionale del Molise dovesse approvare il nostro ordine del giorno, si raggiungerebbe l’obiettivo dell’adesione di una quinta regione e il quesito potrà essere sottoposto alla Corte di Cassazione, secondo quanto previsto dall’articolo 75 della Costituzione. Diamo ai cittadini, alle famiglie, ai lavoratori – concludono Fusco Perrella e Sabusco – la possibilità di esprimersi su un tema che li riguarda da vicino, perché solo in questa maniera si possono rispettare le esigenze, le caratteristiche e le vocazioni dei territori”.