Operatori e Procure a confronto per trovare nuove strategie contro il maltrattamento

Minori sempre più vulnerabili al centro di un importante incontro formativo ed informativo che questa mattina ha coinvolto numerose professioni che attorno alla tutela del minore si muovono sul territorio. L’obiettivo? Fare in modo che tecnici del sociale e tecnici del mondo giudiziario si parlino e trovino insieme strategie, strade da percorrere in maniera armonica, per affrontare il problema del maltrattamento sul territorio.

A chiamare a raccolta gli esperti l’équipe del progetto Child Care (finanziato dall’Impresa sociale Con I Bambini), un ampio partenariato che in Molise si occupa di minori vittime di maltrattamento e che nei locali dell’ Unimol di Campobasso ha invitato al confronto le procure della regione. Ed ha coinvolto tutti coloro che operano attorno al fenomeno: dai servizi sociali alle forze dell’ordine.

Molto ricco e di elevatissima competenza il dialogo aperto con tre donne con il ruolo di sostituto procuratore sul territorio molisano: Rita Carollo del Tribunale di Campobasso, Marianna Meo del Tribunale di Larino, Come Rossana Venditti del Tribunale per i Minorenni del Molise.

Il fenomeno del maltrattamento sui minori è in forte aumento, nel numero e nelle diverse forme con le quali si mostra. I dati, presentati in sala, sono allarmanti. Il dialogo con le procure è dunque imprescindibile per intervenire ottimizzando la sincronia, perché i tempi dell’intervento sociale e terapeutico non collimano con i tempi del procedimento giudiziario.

Il concetto di rete tra istituzioni e servizi, fondamentale per prevenzione e gestione del maltrattamento, deve dunque diventare sempre più concreto per esprimere al massimo la sua efficacia. In sala dunque sono state analizzate norme e prassi, esposte problematiche di settore ed esigenze funzionali.

Consolidare metodi e percorsi in rete, favorire lo scambio e l’aggiornamento che si deve strutturare anche con nuovi protocolli condivisi che non rimangano solo carta scritta: su queste linee si muove l’équipe di Child Care, che nasce per i minorenni ma si estende naturalmente a tutta l’area che li circonda, a partire dalla famiglia.

Tutte le figure coinvolte si sono ritrovate sul concetto di condivisione di una programmazione comune e di realizzazione di un sistema a tutela delle vittime vulnerabili. Ma soprattutto hanno condiviso l’esigenza di un approccio fortemente sottolineato dalla dottoressa Rossana Venditti, partendo dal modus operandi di chi opera in ambito giudiziario: “La rete funziona se ci siamo, se ci rendiamo reperibili, se ci confrontiamo con gli altri sulle strategie e soprattutto se seguiamo con mano i casi per quanto più possibile. Insomma, lavorare volendo esserci”.

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