Occupazione 2016: maggiori opportunità nelle imprese che esportano e in quelle che realizzano innovazioni

Il 20,2% delle imprese molisane con dipendenti ha effettuato o effettuerà assunzioni nel corso del 2016. Per le imprese che esportano e che realizzano innovazioni la propensione ad assumere è ampiamente superiore alla media (rispettivamente, 44,4 e 41,7%): ciò conferma che la strada da intraprendere per sviluppare l’occupazione è quella dell’internazionalizzazione, della digitalizzazione, dello sviluppo degli investimenti nella direzione della manifattura 4.0, del sostegno alle start up tecnologiche.

È la fotografia scattata dal sistema informativo Excelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro sulle assunzioni relative al 2016.

In Molise si registra un aumento delle entrate complessive pari al 14% rispetto al 2015, anche se l’incremento risulta inferiore in termini percentuali a quello previsto lo scorso anno rispetto all’anno precedente (+19%). Su tale dinamica, hanno certamente avuto un impatto, parzialmente, la riduzione degli incentivi ai contratti a tempo indeterminato, in atto dall’inizio del 2016 e, in buona parte, i fattori di contesto più generale: si assiste pertanto ad una ripresa che continua ma non decolla, in uno scenario sempre dominato dall’incertezza.

Nel 2016 diminuisce il peso percentuale delle entrate “stabili” previste rispetto al totale (dal 34 al 24%), mentre aumentano le forme contrattuali “a termine” che passano dal 45 al 49%. Anche i contratti “atipici” crescono, con un peso percentuale pari al 27% sul totale delle entrate previste.

Le assunzioni di quest’anno in Molise sono prevalentemente concentrate nell’industria manifatturiera. Sono soprattutto i settori della public utilities, della altre industrie e delle industrie alimentari a prevederne il maggior numero. Nei servizi prevalgono le assunzioni nei settori dei servizi avanzati, del turismo e ristorazione e della sanità e assistenza sociale.

Nel 2016, in Molise, le assunzioni di figure high skill, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, si attesteranno a 230 unità, il 9% del totale, dato inferiore alla media nazionale (17%). Le assunzioni medium skills saranno invece pari al 36% (960 unità). Le restanti 1.460 assunzioni (low skills) previste riguarderanno figure di livello più basso, con una percentuale del 55%. Il confronto con il 2015 evidenzia che, nel Molise, la quota delle figure high skill sulle assunzioni totali fa registrare un decremento di un punto percentuale. In regione risulta in calo anche la quota di profili intermedi (-4 punti), mentre aumentano le professioni operaie e non qualificate (+5 punti).

Il 7% delle 2.650 assunzioni programmate nel 2016 in Molise riguarderanno laureati (170 unità), il 33% sarà rivolto a diplomati della scuola secondaria superiore (870 unità). Le assunzioni di persone in possesso della qualifica professionale si attesteranno al 25% (650 unità) e il restante 36% riguarderà figure alle quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica (950 unità). I laureati e i diplomati nel loro insieme detengono quindi il 40% delle assunzioni programmate nella regione per il 2016, quota inferiore di 5 punti alla media del Sud e Isole e inferiore di 13 punti a quella nazionale.

Problematiche di reperimento e di esperienza richiesta interesseranno il 10% delle assunzioni previste in Molise nel corso del 2016 (dato inferiore alla media nazionale). In regione, le difficoltà di reperimento sono attribuite in modo analogo ad una inadeguatezza della preparazione dei candidati (5% del totale) e ad una scarsità di profili disponibili per l’assunzione (5%).

Il 2015 ha segnato l’inizio dei tirocini in alternanza scuola-lavoro (previsti dalla Legge 107/2015 e di durata dalle 200 alle 400 ore) espressamente destinati agli studenti delle scuole medie superiori. E’ un’iniziativa di particolare importanza, che per la prima volta rende il tirocinio in azienda parte integrante del percorso formativo, chiamando il sistema delle Camere di Commercio, presso il quale viene istituito il “Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro”, a un ruolo attivo nell’incontro tra domanda e offerta, vale a dire tra le imprese disponibili a ospitare i giovani e gli istituti scolastici che devono rendere questa esperienza parte integrante del curriculum formativo.

Per ospitare questi giovani nel 2015 si è resa disponibile quasi un’impresa su 10 e per il 2016 si prevede che le imprese disposte ad accogliere studenti in alternanza possano aumentare del 10%, così come gli studenti coinvolti.

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