“Apprendo dagli organi di stampa della recente nomina di Carlo Veneziale ad assessore regionale. Nel formulare al neo esponente della Giunta gli auguri di buon lavoro, nell’interesse della provincia di Isernia e del Molise intero, non posso tuttavia che stigmatizzare duramente il criterio di scelta di un assessore esterno, ulteriore costo a carico della collettività in una congiuntura economica che ben altre decisioni richiederebbe nei confronti di lavoratori rimasti disoccupati, famiglie allo stremo, giovani che emigrano e poveri in enorme crescita”. Lo afferma il vicesindaco di Carpinone Raffaele Biondi, membro del’Ufficio politico di Forza Italia, di recente costituito dal commissario Nunzia De Girolamo.
“Nulla contro le qualità personali e professionali di Veneziale, beninteso – precisa Biondi – ma certo è che il centrosinistra di Frattura, ancora una volta, smentisce se stesso in termini di tagli ai costi della politica e rispetto dei cittadini. Prima si fa campagna elettorale redarguendo il centrodestra perché quando era al governo, negli anni passati, ha fatto ricorso ad assessorati o consulenti esterni. Poi, al momento opportuno, si agisce esattamente nello stesso modo, dimenticando le promesse e gli annunci fatti nei confronti di un elettorato sempre più deluso e tradito. Non si capisce infatti – aggiunge Biondi – il perché di un assessore esterno quando c’erano già tanti consiglieri eletti che potevano legittimamente aspirare alla carica. Se è solo una questione di territorialità, c’era l’assessore precedente, Massimiliano Scarabeo, che al di là delle vicende personali, nel suo ruolo assessorile si è dimostrato persona capace e operativa. A lui era stato chiesto di restare in carica, ma a condizione che si dimettesse da consigliere per lasciare il posto a qualcun altro. Quindi la scelta di Veneziale non è stata fatta per l’interesse pubblico, bensì dettata da logiche di partito. Un metodo, quello dell’assessore sterno, ormai arcinoto per tenere la giunta sotto scacco. Forse Frattura non si fida degli eletti e preferisce ricorrere a persone esterne per conservare gli equilibri politici di una maggioranza dilaniata da lotte intestine? E, se è così, chi paga? Troppo facile rispondere: i molisani, senza dubbio, già provati da una crisi lunga e dolorosa, che ora debbono anche sorbirsi l’assessore esterno, alla faccia della spending review”.
Quali dunque, le reali esigenze del presidente della Regione, secondo Biondi? “Anche qui, è impossibile sbagliare: non già fare gli interessi della Regione, ma blindare le poltrone degli amici, togliendo di fatto Veneziale dalla competizione elettorale per il Comune di Isernia. Il suo nome era considerato, fino a ieri, uno dei papabili per la candidatura a sindaco nella sinistra, se non il favorito. Ora, invece, per lui c’è l’assessorato. Forse il governatore Frattura è consapevole che a Isernia, anche con Veneziale, la sinistra, dopo aver fatto di tutto per inimicarsi la cittadinanza, avrebbe fallito miseramente e dunque ha preferito evitare di mandarlo allo sbaraglio? Una cosa è certa – conclude Biondi – gli isernini e tutti i molisani ricorderanno a lungo anche quest’ennesimo affronto. Tanti padri di famiglia non arrivano più nemmeno alla terza settimana del mese e qui si pensa a nominare assessori esterni. Qualcuno dovrebbe riflettere. Altri, forse, come minimo provare un po’ di vergogna”.