Hanno partecipato all’evento, tra gli altri, il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, che ha aperto i lavori congiuntamente ai rappresentanti del Dipartimento di Protezione Civile.
Per la Regione Molise, ha preso parte ai lavori l’assessore Pierpaolo Nagni il quale, a margine dell’incontro, ha sottolineato: “Abbiamo affrontato attentamente il problema della scarsità della risorsa idrica e degli utilizzi spesso impropri, approcciando il ruolo e le funzioni dei nascituri Osservatori distrettuali per le risorse idriche. Tali organismi, che saranno permanenti in tutti i distretti idrografici individuati, costituiscono un supporto tecnico-specialistico alle decisioni politiche sul problema della siccità che spesso interessa i nostri laghi e i corsi d’acqua e sono finalizzati a rilevare gli usi idrici in atto all’interno dei bacini. Gli Osservatori, poi, dovranno provvedere alla verifica e alla valutazione dei fabbisogni e dei consumi idrici nei vari settori di impiego dell’acqua e forniranno indirizzi sulla regolamentazione dei prelievi e degli utilizzi, tenuto conto anche delle necessità di adattamento ai cambiamenti climatici. Dopo la positiva sperimentazione avvenuta nei territori padani, ha proseguito Nagni, con la sottoscrizione dei “Protocolli di intesa per l’istituzione degli Osservatori distrettuali” avvenuta ieri, tutte le Regioni potranno avvalersi di tali soggetti entrando a far parte in organismi interregionali.
Il Molise farà parte di due Osservatori interregionali, riconducibili ai territori individuati dalle Autorità di Bacino Appennino Centrale e Appennino Meridionale. Dunque anche il Molise curerà la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’uso della risorsa idrica nel territorio del distretto, promuoverà programmi di “best practice” per un uso parsimonioso di acqua nel sistema irriguo in tutto il bacino idrografico. Bisognerà garantire agli Enti preposti, inoltre, un adeguato flusso di informazioni necessario per la valutazione delle possibili criticità e delle loro eventuali evoluzioni nel tempo, per individuare le azioni necessarie nella gestione degli eventi siccitosi e di scarsità idrica e verificarne l’implementazione, delineando al contempo anche la possibilità del verificarsi di diversi livelli di scenari di severità idrica“.