Il Consiglio regionale ha approvato la mozione dei Cinque Stelle che impegna il presidente Toma “a verificare, presso l’impianto di potabilizzazione, che sussistano le migliori condizioni di operatività e di corretto funzionamento, anche a tutela della salute dei cittadini. Ma anche ad assicurare a tutti i Comuni interessati dall’emergenza, Larino, Ururi, San Martino in Pensilis, Portocannone, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Campomarino, il ripristino della fornitura di acqua potabile, anche mediante il funzionamento a regime dell’Acquedotto Molisano Centrale”.
“Ricordiamo, infatti, – dicono dal M5S – che questi Comuni del Basso Molise dal 14 giugno scorso stanno subendo un pesante razionamento dell’acqua erogata dall’azienda Molise Acque. Anche questa mattina – continuano – per la sesta volta dal 16 giugno scorso quando l’acquedotto è entrato in funzione, si è verificata la rottura di una tubatura tra Lupara e Civitacampomarano. La carenza di acqua sta determinando, complici le elevate temperature di questi giorni, enormi disagi alla popolazione e una situazione di emergenza costante a cui le Amministrazioni comunali devono far fronte con enormi difficoltà. Ma noi crediamo che Molise Acque non sia in grado di gestire la rete acquedottistica regionale – concludono i Consiglieri pentastellati – e che anche il commissario nominato da Toma, a guardare il suo curriculum, non abbia le competenze specifiche per ricoprire quel ruolo e per affrontare i problemi che si stanno verificando in queste ore. L’acqua è la nostra risorsa più importante e non può essere gestita in queste condizioni”.