“Abbiamo lavorato in grande sinergia affinché, su un tema delicato come quello dei Minori stranieri non accompagnati, si puntasse a sensibilizzare la cultura dell’accoglienza e soprattutto a tutelare i soggetti più deboli, che sono i minori – afferma il presidente Cotugno – ma soprattutto nell’ottica di prevedere una direttiva comunitaria che imponga agli Stati membri una condotta uniforme sull’accoglienza dei minori. Altresì sono estremamente soddisfatto che, tra le tappe decisive dei lavori preparatori alla relazione finale di Siviglia, ci sia stato l’appuntamento tenutosi a Venafro nello scorso mese di settembre. Ritengo di poter dire con orgoglio che il Molise ha dato il suo prezioso e valido contributo per affrontare con decisione un dramma sociale tra i più sentiti in Europa. E per questo mi sento di dover ringraziare il Procuratore Capo della Procura della Repubblica del Tribunale dei Minori di Campobasso, Claudio Di Ruzza, e l’Università degli Studi del Molise, in particolare Stefania Giova e Michele Della Morte, per il fondamentale apporto al risultato odierno”.
Nel corso di questi mesi la relazione ha avuto l’avallo del Governo nazionale, in seguito al parere positivo espresso dalla XIV Commissione al Senato, presieduta da Chiti, ed è stata in gran parte recepita dalla legge nazionale 47 del 2017, che riconosce al minore straniero gli stessi diritti dei minori italiani.
“L’Italia è stato l’unico Stato europeo a legiferare su questo delicato argomento – sottolinea il presidente Cotugno – e aver potuto contribuire a questo importante risultato non solo ci riempie di orgoglio, ma ci indica che la strada intrapresa per affrontare questo tema è stata quella più concreta nell’interesse del minore. Dobbiamo pensare che solo nel 2017, sul nostro territorio nazionale, sono sbarcati 18 mila minori non accompagnati: una vera emergenza che va affrontata con la giusta cautela e determinazione. Per questo abbiamo ritenuto utile indicare un percorso che escluda che il minore debba seguire lo stesso iter previsto per i maggiorenni, inserendo la figura del tutor che possa seguirlo da vicino e favorire il suo inserimento in famiglie di uguale etnia, per le quali nascerà un apposito elenco, per il mantenimento delle tradizioni d’origine e approdare ad un’eventuale adozione. L’obiettivo rimane quello di migliorare gli impianti normativi esistenti e recepire le risorse economiche necessarie per rendere attuabile questo progetto, nell’interesse esclusivo e superiore del minore straniero non accompagnato. Per questi motivi – conclude il presidente Cotugno – chiederemo a Siviglia, nel corso dell’Assemblea generale della CALRE, di sottoporre il progetto definitivo all’attenzione del Parlamento Europeo, affinché si arrivi ad una condivisione uniforme del trattamento dei “Minori non accompagnati” in tutti i paesi membri, seguendo i valori dell’accoglienza e della tutela dei soggetti più deboli”.