Eletto dal consiglio direttivo nazionale dell’Aira (Associazione Italiana Impiegati d’albergo), il vice presidente nazionale Aira Sud nella persona di Mino Reganato, direttore del Centrum Palace Hotel di Campobasso. L’Aira è un’associazione nazionale creata nel 1969 che raggruppa impiegati e direttori d’albergo in Italia.
Per Mino Reganato si tratta di un impegno importante di fronte alla crisi e alle grandi sfide che attendono il sistema alberghiero italiano ed in particolare la zona sud.
Nato nel 1961 a Formia, sul golfo di Gaeta, in un’area dalle forti memorie storiche legate all’impero romano e all’epopea borbonica che qui nell’epico assedio di Gaeta, consegnò di fatto il sud alle truppe piemontesi. Opera nel turismo dal 1980 dove ha ricoperto differenti incarichi dirigenziali nei settori alberghiero e tour operator , oltre ad essere docente per corsi di alta formazione della Regione Lazio. Ha ricevuto diversi premi a livello nazionale.
“Per me un grande onore ricevere l’incarico di vice-presidente Aira Sud – ha dichiarato Mino Reganato – e, a tal uopo, desidero ringraziare coloro che mi hanno espresso la loro fiducia proponendomi quale riferimento di un’area territoriale così importante ai fini dello sviluppo turistico nazionale e di riflesso anche della nostra beneamata Associazione. Desidero ringraziare il nostro Presidente, Luciano Manunta per la stima che considero fortemente reciproca e in particolare una delle figure storiche dell’Aira, il segretario nazionale Mimmo Minichino. Ciò rappresenta per me uno sprone affinché, attraverso l’Aira, sia possibile fornire un contributo alla nostra categoria che vive oggi un momento di estrema criticità. In parte dovuto alla perdurante congiuntura economica ma che deve necessariamente modificare il suo approccio con il comparto, mettendo in campo maggiori e palesate cognizioni della professione, non ultimo per salvaguardarla. La nostra associazione può e deve giocare un ruolo importante in questo auspicato cambiamento, condividendo tutti assieme obiettivi comuni per far crescere l’associazione e sentirci parte di una sola e grande famiglia”.