“Lo sciopero unitario generale del prossimo 5 maggio sarà soltanto la prima tappa di una battaglia che proseguirà, fino ad arrivare, se necessario, allo sciopero degli scrutini. Purtroppo questo governo nona scolta i veri protagonisti della scuola e non si rende conto che sta deludendo tutti. La manifestazione di sabato scorso è servita altresì per protestare anche contro il mancato rinnovo del contratto fermo da 7 anni, con retribuzioni che stanno trasformando gli insegnanti italiani da ceto medio a quarto Stato, calpestandone la dignità umana e professionale”. Nel suo intervento il coordinatore della Gilda ha anche ribadito il no secco al’assunzione diretta da parte del dirigente scolastico, ricordando che “nelle scuole a insegnare si entra attraverso il concorso. L’istituzione di albi territoriali e regionali – ha aggiunto Paduano – significa privare gradualmente i docenti del posto di lavoro, trasformandoli in manodopera flessibile e a basso costo. Il Governo ha il dovere di ascoltare la categoria che rappresenta la vera scuola e, per lanciare a Renzi un messaggio ancora più forte e chiaro, il 5 maggio saranno certamente chiuse tutte le scuole d’Italia”.
Eugenio Crispo