Ad aprire i lavori il dottor Matteo Iacovelli, Presidente del Comitato regionale FIDAL Molise ed a moderare la prima parte dell’incontro il professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed. “L’alimentazione è importante per tutta la nostra vita – ha detto de Gaetano – in particolare l’alimentazione di un atleta è critica per lo sviluppo delle performance sportive e per la salute. Il progetto Moli-sani è nato 10 anni fa per studiare scientificamente il binomio assetto genetico e comportamenti. Nei nostri comportamenti l’alimentazione, soprattutto la dieta mediterranea, gioca un ruolo cruciale. La nostra è la dieta più salutare nel mondo, l’Unesco l’ha riconosciuta come patrimonio dell’umanità e quindi la propone al di fuori del Mediterraneo quale modello salutare. Non parliamo soltanto di un modo di mangiare ma di un modo di vivere dettato da una buona attività fisica, dal non fumare e dalla convivialità del pasto. Non basta mangiare bene ma bisogna farlo con serenità come erano abituati i nostri anziani. Oggi siamo sempre di corsa, questo non è lo stile mediterraneo”.
L’alimentazione del corridore è stato il primo tema affrontato dal professor Giancarlo Salvatori, Presidente del Corso di Laurea in Dietistica – Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute dell’Università degli Studi del Molise. Approfondite le tematiche legate alle esigenze alimentari degli atleti al fine di mantenere una forma fisica ideale allo sforzo sopportato nelle competizioni. In questo caso un’alimentazione scorretta non solo può avere effetti negativi sullo stato di salute dell’atleta ma causerebbe la riduzione della capacità del sistema immunitario.
La professoressa Licia Iacoviello, Responsabile del laboratorio di Epidemiologia Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed ha illustrato i risultati dello studio Moli-sani nonché la relazione, tramite i dati ricavati dai dieci anni di attività dei ricercatori, tra alimentazione e attività fisica. “I risultati pubblicati dal progetto Moli-sani – ha spiegato Iacoviello – sono presenti sulle più note riviste internazionali Quelli più importanti possiamo considerarli confortanti da una parte perché ci confermano l’importanza dello sport e il mangiar sano. Si è visto che anche un’attività fisica moderata, come una passeggiata, protegge dalla morte per cause cardiovascolari e tumori. Il dato negativo però è che sempre meno persone fanno attività fisica o movimento all’aperto. Nella popolazione molisana questo aspetto diminuisce confermando la tendenza nazionale. Stessa cosa – ha proseguito – dicasi per la sana alimentazione che è rappresentata dalla dieta mediterranea. In Molise dovrebbe essere tipica e invece quello che abbiamo notato è che questa abitudine si sta sempre più perdendo. In altre parole in Molise si cerca di introdurre un modo di mangiare che non è mediterraneo ma è tipico del nord Europa. Questo significa perdita di salute soprattutto per i giovani che hanno abitudini lontane dalla dieta mediterranea. Sono proprio i ragazzi ad avere una probabilità maggiore di diventare diabetici, ipertesi, di avere il colesterolo alto e quindi di sviluppare malattie più rischiose come quelle cardiovascolari, il diabete, i tumori. L’informazione è fondamentale; la banalizzazione di questi concetti deve essere contrastata con una giusta comunicazione volta alla prevenzione, che è poi il miglior risparmio sanitario, basata sullo stile di vita mediterraneo”.
Un impegno quello di informare e rendere consapevoli le persone del valore di uno stile di vita corretto da sempre perseguito dalla Fondazione Neuromed, così come ha spiegato Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed. “Sarebbe stato un reato, a mio avviso – ha detto Pietracupa – non esaltare il valore di questa manifestazione con altri eventi collaterali che possono sicuramente dare un messaggio alla società civile di prevenzione e di integrazione. La Fondazione si occupa di ricerca e di trasferire i risultati della ricerca in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Non avrebbe più senso il lavoro dei nostri scienziati se le informazioni sviluppate rimanessero nel cassetto. Vorrei complimentarmi – ha poi rimarcato – con gli organizzatori di questo evento esaltandone soprattutto il coraggio. Organizzare un Campionato italiano significa mettersi in discussione e quando è stato chiesto il nostro intervento lo abbiamo fatto con grande piacere. Saremo sempre disposti – ha concluso Pietracupa – a sostenere eventi importanti volti a valorizzare non solo il valore delle stesse manifestazioni bensì il valore della nostra Regione e della nostra gente, che non teme il confronto con gli altri”.
La seconda parte dell’incontro è stata incentrata sul dibattito sportivo. Moderatore il professor Guido Cavaliere, Presidente del Comitato Regionale CONI Molise che ha sottolineato l’utilità di dare ancora più spazio alla disciplina sportiva della corsa nelle scuole, soprattutto in quelle dell’infanzia e attraverso la pratica del gioco, quale strumento di prevenzione ed educazione ad uno stile sano di vita. Il professor Piero Incalza, del Centro Studi e Ricerche FIDAL, e il professor Massimo Magnani, Direttore tecnico Organizzativo FIDAL, hanno illustrato come un giovane corridore, o anche un semplice appassionato di corsa, può raggiungere importanti obiettivi agonistici.
Ultimo intervento della Fondazione Neuromed per i Campionati Italiani di Corsa su Strada di Isernia: la giornata di prevenzione cardiovascolare in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, sezione di Isernia. Uno stand accoglierà tutti coloro che vorranno effettuare uno screening di base con la supervisione degli specialisti dell’IRCCS Neuromed.