Se questa è la nuova classe dirigente che dovrà gestire il Paese e l’Europa c’è poco da stare allegri: le dichiarazioni del Ministro Orlando, così acide e antipatiche nei confronti della nostra regione, sono il segnale tangibile di una scarsa preparazione geografica e di una conoscenza assai limitata dei nostri territori. Non si può affermare che occorrerebbe avere lo standard demografico del comune di Roma per poter godere di una Corte d’Appello: una sciocchezza, a mio avviso, anche sul piano giuridico. La verità, amarissima, è che il governo Renzi non ha alcuna considerazione della nostra regione: la conferma? L’aver relegato nel dimenticatoio l’Autostrada del Molise. Cosa aspetta il presidente Frattura ad alzare la voce sui tavoli romani e a pretendere rispetto per la nostra dignità di territorio autonomo? In un momento in cui lo spazio della democrazia e della rappresentanza popolare è sempre più ridotto, inseguendo stravaganti logiche ragionieristiche che non producono alcun beneficio per il Paese, il centralismo democratico insito nella cultura di sinistra – condito da una sorta di culto della personalità del premier Renzi – non ci porterà molto lontano: i molisani devono alzare il livello della discussione e pretendere di sapere – attraverso argomentazioni serie – cosa ne sarà del nostro futuro.