Una decisione destinata a fare giurisprudenza: è quella relativa al reintegro tra i banchi del Consiglio regionale della Campania del consigliere Carlo Iannace.
Il medico irpino era stato sospeso dalla carica per diciotto mesi, con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per effetto della Legge Severino, a seguito di una condanna in primo grado a sei anni e cinque mesi per tentata truffa, falso e peculato, nell’ambito del processo “Welfare” ad Avellino.
Il consigliere regionale si era rivolto per la difesa all’avvocato bojanese Giacomo Papa, il quale ha accolto con soddisfazione la decisione dei giudici del Tribunale di Napoli.
All’udienza, svoltasi venerdì 15 luglio, davanti al collegio presieduto dal giudice Carlo Imperiali, erano intervenuti l’Avvocatura dello Stato per il Governo, l’avvocato Enrico Soprano per conto di Francesco Todisco, subentrato al medico in consiglio come supplente, e il pubblico ministero Valeria Gonzalez y Reyero.
“I giudici hanno accolto – ha spiegato il legale molisano – i nostri dubbi di illegittimità costituzionale sollevati sulla Legge Severino, rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale. Nelle more del giudizio, inoltre, il Tribunale di Napoli ha sospeso gli effetti del provvedimento del Consiglio dei Ministri. Già lunedì provvederemo a notificare la decisione al Consiglio regionale. L’ufficio di presidenza dovrà prenderne atto”.
Iannace, così, tornerà tra i banchi del Centro Direzionale, fino alla pronuncia della Corte Costituzionale.
I punti della Legge Severino su cui interverrà la Consulta sono la sospensione dopo una condanna non definitiva e la disparità tra consiglieri regionali e parlamentari, considerando che a quest’ultimi non si applica la sospensione dalla carica nei casi di giudizi di primo grado.