Mentre per l’INPS si preannuncia, per il 2016, un saldo economico negativo di oltre 11 miliardi di euro, dall’ultimo rapporto sugli Istituti dei professionisti in Italia, risulta che le Casse Previdenziali dei Professionisti, privatizzate a metà degli anni novanta, riportano tutte un avanzo positivo di gestione, con la sola eccezione dell’andamento negativo di Giornalisti e Geometri.
Le Casse Previdenziali in attivo sono: Consulenti del Lavoro, Veterinari, Farmacisti, Avvocati, Ingegneri e Architetti, Ragionieri e Periti Commerciali, Dottori Commercialisti, Notai, Medici, Biologi, Agrotecnici e Periti Agrari, dottori Agronomi e dottori Forestali, Attuari, Chimici e Geologi, Periti Industriali, Psicologi e Infermieri.
L’analisi, per le due Casse in sofferenza, evidenzia che per la Cipag, Cassa dei Geometri, già nel 2015 il deficit è stato ridotto del 90%, portandolo a 2,5 milioni di euro, grazie alla crescita dei contributi, in aumento rispetto al totale delle pensioni erogate. Per quanto riguarda l’andamento dell’Inpgi, la Cassa dei Giornalisti, il calo dei contributi incassati in rapporto alle prestazioni delle pensioni erogate si è ulteriormente aggravato nel 2015, portando ad un saldo negativo che supera i 112 milioni di euro, bilanciato con positive operazioni immobiliari. Questi dati, la cui analisi mi coinvolge professionalmente come responsabile di Patronato ed emotivamente come iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Molise, evidenziano ulteriormente la necessità di sostenere e garantire il pluralismo dell’informazione locale, quale promotore di crescita sociale e culturale della collettività, con maggiori risorse, come ad esempio quelle della legge regionale 11/2015 del Molise, disciplina del sostegno all’editoria locale, facendo doverosa attenzione a un’oculata, equa ed efficace distribuzione.
Tra le cause dell’andamento negativo del saldo della gestione dell’Inpgi, la Cassa dei Giornalisti, vi sono, infatti, la crisi del settore, la riduzione di posizioni lavorative attive, l’aumento delle prestazioni a sostegno del reddito. Per far fronte all’andamento negativo della Cassa Previdenziale dei Giornalisti, l’Inpgi ha varato, a settembre scorso, un’incisiva riforma sul fronte previdenziale, che porterà i suoi risultati nei prossimi anni e prevede, tra l’altro, un graduale aumento dei requisiti per la pensione, allungando l’età pensionabile.
Certo uno dei nodi cruciali, anche per la Cassa Previdenziale dei Giornalisti, è l’adeguato riconoscimento della specificità del ruolo e del lavoro del giornalista, che porterebbe a un maggior numero di professionisti correttamente inquadrati e un aumento dei contribuenti alla specifica cassa. Un punto particolarmente sensibile è l’Ufficio Stampa, una funzione prettamente giornalistica, perché diffonde notizie per conto di aziende, organismi, enti privati o pubblici, che spesso è confusa con differenti aspetti della comunicazione come relazioni pubbliche, rapporti con i cittadini, marketing, pubblicità e portavoce. Purtroppo, spesso, lo spazio del giornalista addetto stampa viene, nei fatti, surrogata da figure non qualificate e non inquadrate come giornalisti, non formalmente tenute a osservare i canoni deontologici di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Si ripropone l’antica dialettica tra legalità e deontologia, questa ancora più essenziale per migliorare la giustizia e la morale nella società.
Il grande Enzo Biagi diceva:“Ho sempre sognato di fare il giornalista: lo immaginavo come un ’vendicatore’ capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.