Torna al centro degli acquisti il titolo editoriale che chiude la seduta (17 novembre) in progresso del 7% a 0.6545 euro. Sembra essere finito l’incubo per il Gruppo Mondadori che fino alla scorsa settimana aveva ceduto sul listino di Piazza Affari circa 60 punti percentuali dall’inizio dell’anno e che aveva fatto registrare nuovi minimi (0.574 euro). A spingere le quotazioni in alto, le rassicuranti notizie arrivate dal cda della società, riunitosi lo scorso 13 novembre.
Mondadori ha chiuso il 3° trimestre con un utile netto di 3,5 mln di euro, in progresso rispetto alla perdita di 5,2 mln di euro fatta registrare nell’analogo periodo del 2013. Inoltre l’amministratore delegato, in carica dal Marzo 2013, Ernesto Mauri, ha dichiarato che “già a fine anno Mondadori dovrebbe chiudere in pareggio”. Altre buone notizie arrivano da Mediobanca che ha aumentato il target price del titolo editoriale da 1.25 a 1.31 euro e confermando il giudizio “Neutral”. La crisi del settore editoriale ha colpito duramente il Gruppo Mondadori ( Pres. Marina Berlusconi, in carica dal 02/2003) che è tra le principali società europee nel settore. Anche nel 2013 abbiamo assistito ad un calo delle vendite dei quotidiani, libri, periodici e fatturato pubblicitario (che si è concentrato sulle tv, ma comunque in calo) sceso del 19% circa. Purtroppo anche l’anno in corso è stato colpito dalla crisi e dall’impatto del digitale sul mercato del libro (mercato digitale, e-book). Segnali positivi vengono dall’editoria italiana in chiave internazionale: secondo i dati dell’AIE (Associazione Italiana Editori) la vendita di titoli all’estero è aumentata del 7,3% e l’export del libro fisico del 2,6%. In questo scenario di crisi, nel 2013 Mondadori ha scelto di cambiare strategie e di cogliere le occasioni di sviluppo offerte dalla trasformazione tecnologica del settore dell’editoria.
Uno dei primi passi è stato quello della riduzione dei costi operativi per liberare risorse necessarie al sostegno delle attività e agli investimenti necessari per lo sviluppo. La società ha deciso di puntare sul digitale che rappresenterà il vero asset di crescita; infatti nel 2013 è stata costituita l’area “Digital Innovation” con lo scopo di far crescere la presenza di Mondadori nel mercato di riferimento. Anche per quanto riguarda i magazine, il Gruppo sta investendo per migliorare la propria posizione sia in Italia che all’estero. La nuova strategia si concentrerà anche sugli altri business: libri, direct e retail, radio. I ricavi maggiori del Gruppo Mondadori arrivano dall’area libri, dai periodici in Francia e in Italia. Nei libri, la società opera principalmente attraverso quattro case editrici: Edizioni Mondadori, Giulio Einaudi editore, Edizioni Piemme e Sperling & Kupfer. La società opera all’estero attraverso Mondadori France, costituita nel settembre 2006 a seguito dell’acquisizione di Emap France, uno dei principali editori francesi di magazine, e grazie alle edizioni estere di riviste italiane fortemente riconosciute come Grazia, Interni, Grazia Casa, Sale&Pepe e Flair. Le attività del Gruppo Mondadori sono attualmente articolate nelle seguenti unità di business: Libri (Trade ed Educational), Periodici (Italia e Francia), Pubblicità, Direct e Retail, Radio, Digital. Negli ultimi due anni (da nov. 2012) il titolo Mondadori ha fatto registrare una flessione del 35% circa. Il titolo nel 2000 (4 settembre) era a quota 15.20; da allora le quotazioni hanno ceduto circa l’ 89%. L’ultimo dividendo è stato dato nel 2010 (0.17 euro). Il prezzo max degli ultimi due anni è 1.64 euro, quello minimo 0.574.