Con una nota a firma del Presidente Danilo Martino, l’ACEM-ANCE Molise si è rivolta ai Parlamentari Molisani ad all’ANCE Nazionale per esprimere la contrarietà al divieto di licenziamenti fino al 31 gennaio previsto dal decreto ristoro, divieto che seppur in parte mitigato dall’esonero contributivo di 4 settimane stabilito per i datori di lavoro che non dovessero far ricorso agli ammortizzatori sociali, rappresenta comunque un grave handicap per le imprese edili, le quali sono solite cessare o sospendere i cantieri proprio in questo periodo dell’anno.
L’ACEM-ANCE, nella nota, ha lamentato il carattere ingiusto ed iniquo della norma perché non tiene conto della peculiarità del settore, caratterizzato da rapporti di lavoro discontinui e più frammentari, che si instaurano e si interrompono con maggiore frequenza per via della cessazione delle attività di cantiere ed ha denunciato l’ulteriore pesante aggravio di costi che ne deriva per le aziende, obbligate a mantenere in forza personale inutilmente e con obbligo di versare un contributo addizionale non certo esiguo per le ipotesi di utilizzo degli ammortizzatori sociali delle 6 settimane.
Per questo l’Associazione degli edili molisani ha chiesto il massimo impegno affinché in sede di conversione in legge del decreto sia inserita una deroga per il settore dell’edilizia che consenta i licenziamenti per completamento delle attività e fine cantiere, tanto più ragionevole se si tiene conto che per tali ipotesi è già prevista la NASPI a beneficio dei lavoratori.