Da molti anni è un appuntamento che si ripete in tutta Europa: la Notte Europea dei Ricercatori, un momento di incontro tra cittadini e mondo della scienza, un momento dedicato soprattutto ai giovani.
Proprio oggi, più che mai, la scienza si conferma uno dei pilastri della società e del modello di futuro che vogliamo disegnare. Per questo motivo neanche un’emergenza planetaria può fermare il cammino della ricerca e, soprattutto, il dialogo tra scienza e cittadini che vedrà, anche quest’anno, protagonisti la Fondazione Neuromed e Istituto Neuromed di Pozzilli.
Promossa dalla Commissione Europea, la Notte Europea dei Ricercatori si tiene tradizionalmente l’ultimo venerdì di settembre. Date le condizioni di emergenza, quest’anno è stata spostata al 27 novembre, ma naturalmente tutti i Paesi continuano a fronteggiare una situazione che impedisce spostamenti e assembramenti. Per questo motivo, la Notte del Neuromed diventa Virtual Edition. Studenti delle scuole del Molise e della Campania visiteranno i laboratori di ricerca dell’Istituto in modalità interamente on line. Straordinario il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise che ha coinvolto tutte le scuole della Regione.
Dalle 9,30 alle 11,30, attraverso una diretta Facebook e YouTube, i ricercatori Neuromed si alterneranno per guidare gli studenti delle scuole partecipanti in una visita nei laboratori, per esporre le ricerche in corso e aprire uno squarcio verso gli sviluppi futuri. Perché l’edizione 2020 della Notte Europea dei Ricercatori Neuromed guarda proprio al futuro. Nei due anni passati il tema era “Back to the future”, uno sguardo alla storia della scienza e alle idee che hanno plasmato il mondo moderno. Oggi è “Building the Future”, costruire il futuro, disegnarlo con le armi della conoscenza, immaginare il mondo che scienza e tecnologia ci aiuteranno a plasmare. Nel corso della diretta, inoltre, è prevista la straordinaria partecipazione di alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori I.R.C.C.S. Fondazione G. Pascale, che offriranno una visita virtuale dei loro laboratori.
“Costruire il futuro è un po’ come costruire un’abitazione, si parte dalle fondamenta. E le nostre fondamenta sono i giovani e le scuole. – afferma Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed – Se è vero che senza scienza non c’è progresso è altrettanto vero che senza cultura non c’è confronto e nessuna possibilità di migliorarsi. Crediamo, dunque, che le giovani generazioni possano imprimere una svolta importante al miglioramento dell’intera società. Oggi non a caso abbiamo contezza di quanti errori si commettano e di quanta approssimazione ci sia, di quanto sia facile criticare l’operato altrui senza impegnarsi in prima persona ad offrire un contributo costruttivo. Costruiamolo questo futuro studiando e approfondendo i temi realmente importanti, arricchendo la nostra cultura. Solo così potremo essere protagonisti. Siamo di fronte a una emergenza mondiale, e le uniche armi a nostra disposizione sono quelle scientifiche. Proprio questo deve imporre all’intera società il dialogo tra scienza e cittadini. La ricerca non è ‘elite’: non ci sono gli scienziati da una parte e la società dall’altra, e i nostri giovani ricercatori saranno lì a dimostrarlo”.
“Siamo sommersi – è il commento di Giovanni de Gaetano, Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed – da informazioni inesatte, quando non vere e proprie fake news. Ogni giorno assistiamo a un grande disorientamento, un vero e proprio logoramento nel rapporto tra persone e ricerca. Ecco perché il nostro messaggio non vuole essere incentrato sui grandi successi della medicina, che ci sono stati, innumerevoli. Quello di cui vogliamo parlare con più forza è il ‘metodo scientifico’, la più grande eredità lasciataci da Galileo Galilei: arrivare alla verità attraverso prove concrete, dimostrabili e ripetibili. Il cammino della scienza è costellato di dubbi, errori, ripensamenti. Ma proprio questa è la sua inarrestabile forza, perché sono le prove a determinare cosa è reale e cosa no. Nessuna ideologia, nessun preconcetto, nessuna opinione da difendere a ogni costo. Giovani ricercatori, cittadini come tutti, ce lo racconteranno offrendoci uno scorcio di futuro”.