L’uomo è come un insieme di parti oppure un organismo complesso in cui la parte e l’intero sono interconnessi, dotato di un’anima, che vive e interagisce con l’ambiente circostante, evolvendo in esso e con esso?
Questa è una delle chiavi di riflessione e di approccio con le ultime frontiere che nel “momento quantico” identificano e incorporano quello snodo in cui l’organismo e tutto il complesso uomo-anima-ambito di vita evolvono, spesso dopo importanti passaggi: di riflessione per la mente, di crisi per l’anima o di malattia per il corpo.
La Medicina Biointegrata, è da sempre attenta tanto alle scoperte e ai dettami della medicina convenzionale (basata su “evidenze” quindi dati statistici che si concentrano sulla malattia) ma soprattutto, è legata ad un approccio “olistico” che non scinde il paziente dalla sua intera realtà di vita. Ambiente, affetti, fonti di stress, tutto ha un ruolo.
E se esistono fattori di rischio (anche legati ad inquinanti ambientali, errate abitudini, fattori incidenti) ormai descritti ed evidenziati in medicina convenzionale, perche’ non possono esistere “fattori di resilienza” in cui l’organismo, come testimoniato anche dalle antiche scienze orientali, ripara sé stesso, con i sintomi della “malattia” che sono solo l’espressione esterna di questo processo biochimico, psicologico, morfologico ed energetico che si svolge all’ interno del corpo?
Su queste chiavi di lettura, si apre a Roma il prossimo venerdi 5 aprile, il sesto congresso biennale di Medicina Biointegrata.
Per tre giorni, nelle sale dell’ Hotel Ergife, oltre 40 illustri relatori tra cui nomi di livello internazionale nell’ambito della ricerca, della medicina specialistica applicata, ma anche della saggistica, dell’ ingegneria e della Biorisonanza, saranno a confronto in sette ricche sessioni di lavoro.
Non solo articolate relazioni ma anche tavole rotonde e case study per dimostrare con testimonianze e dati chiari, le evidenze che anche nelle medicine convenzionali esistono e che potrebbero essere un valido contributo alla realizzazione di quella “medicina unica” in cui tutte le scuole di pensiero, ognuna con propria ed assoluta dignità scientifica, dovrebbero confluire.
Un processo da realizzare mettendo al centro dell’attenzione non la malattia ma il paziente e come fine ultimo non la scomparsa o l’ attenuazione dei sintomi ma il recupero dello stato di piena salute.
Ad aprire i lavori, il saluto istituzionale di Dario Chiriaco’, coordinatore della Commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per le Medicine non convenzionali nonché presidente dell’Ordine dei Medici di Rieti e della Federazione degli Ordini dei Medici del Lazio e componente del Comitato Scientifico della WFCMS (World Federation of Chinese Medicine Societies).
A presentare la tre giorni di lavori sarà il Prof. Franco Mastrodonato, Direttore Scientifico e docente IMeB (Istituto di Medicina Biointegrata), Presidente SIMeB (Società Italiana di Medicina Biointegrata), nonché docente del Corso di Perfezionamento in Medicina Biointegrata Università di Chieti e nel Master in Medicine Naturali dell’ Università Tor Vergata di Roma.
Angelita Ciccone