“A fronte dello sconquasso in cui è precipitato il Molise, dove per anni ci si è impegnati più a nascondere la polvere sotto il tappeto, più a ridimensionare i problemi che a cercare una soluzione. Dopo un anno e passa della nuova Amministrazione regionale che, sostanzialmente,tira avanti fra contraddizioni e accuse all’interno della maggioranza e con le stesse opposizioni che sembrano brancolare” così parla la leader sindacale Boccardo.
“Davanti ad un lungo rosario di vertenze e di situazioni emergenziali, con i lavoratori ed i disoccupati ed i cittadini tutti che sembrano passati dalla preoccupazione alla disperazione. Finalmente una riunione del Consiglio, dedicata, monotematicamente, al lavoro”.
La Boccardo è impegnata anche in queste settimane sui diversi fronti: sul tema della mancanza di occupazione, sulla sanità, gli interventi promessi ma ancora non attuati, la stabilizzazione dei precari, delle piazze piene di lavoratori manifestanti come per esempio i lavoratori: Gam, Ittierre, Zuccherificio, vigilanza privata, dei trasporti pubblici, delle pubbliche amministrazioni, dell’agricoltura, dell’edilizia, saluta positivamente l’iniziativa, anche se mette le mani avanti: “Speriamo che serva a qualcosa.”: auspica la Boccardi.
La leader sindacale alza lo sguardo dai singoli problemi e auspica, anzitutto, un diverso approccio, un metodo di azione che non vanifichi gli sforzi, che non mandi deluse le aspettative, che reimposti la stessa azione politica e amministrativa.
“È necessaria una nuova fase politica e programmatica per la Regione. Avvertiamo l’urgenza di un percorso aperto, plurale e partecipato che rilanci i valori che contraddistinguono il Molise e ne giustificano, persino, la stessa sopravvivenza come unità amministrativa autonoma. Serve unire il campo politico e culturale, al di là delle legittime diversificazioni fra opzioni e appartenenze, per puntare a coinvolgere cittadini, intellettuali, personalità, forze politiche e sociali per costruire insieme progetti e programmi di governo. Vorremmo tanto, come UIL, che dal Consiglio uscisse, più che la solita lista di promesse o l’auspicio di soluzioni miracolistiche, una traccia, un percorso aperto al contributo di tutti coloro, cittadine e cittadini, lavoratori e coloro che vorrebbero esserlo presto, forze politiche e sociali presenti in Molise per costruire, dal basso, partendo dai problemi, una qualche strategia.”
Qualche suggerimento dalla Segretaria della UIL Molise: “Dobbiamo fare tesoro di quanto ci hanno insegnato i Sindaci alle prese con il Contratto Istituzionale di Sviluppo.
C’è poi un altro fattore rilevante: l’affidabilità e la rappresentatività. Non è certo la stessa cosa concordare con il Sindacato confederale, che da noi rappresenta e organizza decine di migliaia di lavoratori, il piano di stabilizzazione dei precari che inseguire il particolare del piccolo sindacato autonomo e di altri soggetti autoreferenziali. Confindustria, le Associazioni dell’Artigianato, del Commercio o dell’Agricoltura, la Cooperazione, gli Ordini professionali, l’Università e il mondo della Scuola, e altri ancora, sono, ognuno per la propria parte e nello specifico contesto economico, portatori di interessi, ma anche di esperienze e di capacità di impegno, peraltro con il coinvolgimento possibile delle loro articolazioni nazionali. Vorrei tutti costoro attorno al letto del moribondo Molise, a confrontare terapie e percorsi.”
La Boccardo conclude: “È indispensabile per la costruzione di un possibile percorso di ripresa economica, sociale e politica del Molise un totale rinnovamento nei metodi e negli stessi atteggiamenti delle Istituzioni. A partire dalla Regione, la cui articolazione operativa va peraltro interamente rivista, perché così com’è non può certo sostenere la nuova fase da molti auspicata.”
Ecco la strada indicata: “Il Consiglio regionale dimostri coraggio. Non si limiti ad un qualche documento di generici impegni per poi, via, tutti a scappare in ferie. Non chiuda ma apra. Apra una nuova stagione politica e programmatica per il nostro Molise e chiami tutti a fare la propria parte. Si programmi una tre giorni di confronti articolati e intrecciati, già alla ripresa autunnale, in cui coinvolgere, proprio in base ai parametri di prossimità, competenza, affidabilità e rappresentatività, gli attori sociali, le forze della produzione e del lavoro, gli intellettuali e i tanti competenti, per mettere a punto una lungimirante elaborazione programmatica, un disegno strategico di ampio respiro e proiettato in azioni raccordate e condivise. Ne uscirebbe rafforzato anche il nostro senso di appartenenza e l’orgoglio di cui i molisani vanno fieri.”