La Fonderia Marinelli ospite dell’Accademia di San Luca come testimone di “una nuova età del bronzo”

Roma, 22 e 23 febbraio 2023 – una due giorni tutta dedicata alla nobile arte della “fusione in bronzo” a Palazzo Carpegna, sede della prestigiosa Accademia di San Luca. Nel 1593 Federico Zuccari, primo Principe, la cofondò col presupposto di comprendere il mondo dell’Arte ed il lavoro degli artisti elevandolo al di sopra del semplice artigianato. San Luca fu assunto a suo testimone come protettore dei pittori poiché la tradizione lo vuole primo ritrattista della Vergine; un triangolo equilatero ne divenne l’emblema che conferiva pari dignità a pittura, scultura e architettura.

Tema del Convegno Internazionale di Studi e Testimonianze “La nuova età del bronzo – Fonderie artistiche nell’Italia post unitaria patrimonio d’arte, d’impresa e di tecnologia.” – 1861/1915, un periodo fremente, fervido di interessi, impegni e aspettative: era in atto il “recupero del Rinascimento”. Ogni comunità esigeva nelle piazze e nelle strade del Regno un pubblico omaggio agli eroi risorgimentali che gli scultori eternavano nel bronzo e nella pietra. Anche le ricche dimore si arricchivano di piccoli bronzi “da salotto” che riproducevano opere classiche o rinascimentali. Le fonderie artistiche erano numerose e ovunque operose e, pur interpretando la tradizione italiana, erano aggiornate sui progressi tecnologici della rivoluzione industriale innescando un meccanismo di realtà locali in competizione con le più evolute città d’ Europa.

I numerosi relatori, personalità di spicco del mondo della cultura e dell’arte, hanno discusso dei molteplici aspetti del tema, ricco di approfondimenti e riflessioni. Molto emozionanti, a coronamento del convegno, sono state le testimonianze degli addetti ai lavori, i veri protagonisti, espressione contemporanea di chi di “fusione del bronzo” ne sa più di tutti perché ha vissuto personalmente la vita di bottega: I FONDITORI. Ospiti particolari, i rappresentanti di storiche Fonderie artistiche che col loro mestiere hanno reso l’Italia   più preziosa e più bella per molti secoli e decine di generazioni, hanno raccontato della loro esperienza e quella dei loro avi: i Lamperti, i Bruno, i Lucenti autori, questi ultimi, di alcune campane e di molti bronzi monumentali in San Pietro come pure del Baldacchino del Bernini che sovrasta l’altare centrale della basilica vaticana. Hanno raccontato anche della loro decadenza e di come la loro prestigiosa, fiorente attività è andata fatalmente estinguendosi. Menzione a parte merita la testimonianza del giovane scultore Ettore Marinelli, rappresentante della 27sima generazione di fonditori che dal medioevo operano ad Agnone (IS) come produttori di campane. Marinelli, che insegna al liceo e plasma (e fonde) bellissime opere monumentali collocate in siti di grande interesse, svela che creare campane richiede tecniche e competenze di gran lunga più complesse di tutte le altre. Dare voce al metallo attraverso l’alchimia del fuoco è qualcosa di raffinatissimo e misterioso tanto che già i grandi scultori del rinascimento affidavano le loro opere originali ai fonditori di campane perché fossero eternate nel bronzo.

La Fonderia Marinelli è tra le pochissime ancora operanti in Italia ed è l’unica a conservare il Brevetto Pontificio rilasciato un secolo fa da papa Pio XI. È un’entità sorprendente perché tecniche, tempi, materiali, aromi e suoni sono gli stessi di mille anni fa e vi si respira un’atmosfera fuori dal tempo. Ogni campana nasce intonata e reca decorazioni esclusive, uniche e irripetibili perché rese con l’antica tecnica della “cera persa”, inoltre ogni modello viene distrutto. La sua lunga storia e quella, lunghissima e affascinante, delle Campane è documentata presso il Museo intitolato al Papa Santo Giovanni Paolo II che nel 1995 visitò la fonderia di Agnone.

Il Convegno, appassionante e partecipato, è nato dalla collaborazione tra l’Accademia di San Luca e autorevolissimi Istituti Culturali italiani quali l’Accademia di Brera, il Politecnico di Milano, l’Università “Roma TRE” e quella di Teramo, l’Associazione italiana Fonderie, l’Archivio di Stato col patrocinio della Società Italiana di Storia dell’Arte.

 

 

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