La Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso ha accolto il ricorso promosso dall’avvocato. Massimo Romano, nell’interesse di un proprietario di un fondo agricolo ricadente nel comprensorio del Consorzio di Bonifica di Larino, ed annullato la relativa cartella di pagamento dei contributi consortili emessa dall’ente di bonifica per l’anno 2013.
La Commissione tributaria ha confermato l’orientamento, già precedentemente espresso, secondo cui i contributi consortili sono dovuti soltanto in presenza di benefici fondiari diretti e concreti apportati ai fondi dalle opere e dalle attività della bonifica. Non soltanto l’inclusione nel perimetro del consorzio, bensì l’aumento del valore del fondo, da accertarsi in concreto secondo i parametri stabiliti dalla legge.
Nel caso di specie, per le annualità oggetto di ricorso, il Consorzio e la Regione avevano omesso di approvare il piano di classifica previsto dalla legge regionale 42/2005 che ha riformato gli enti di bonifica, con ciò omettendo di definire il cd. perimetro di contribuenza, in assenza del quale il Consorzio non avrebbe potuto esercitare alcun potere impositivo se non motivando espressamente le cartelle con l’indicazione del beneficio fondiario apportato. Motivazione che in tal caso era stata infatti del tutto omessa.
Soddisfazione, per le importanti pronunce, è stata espressa dall’avvocato Massimo Romano, il quale ha incassato l’atteso risultato processuale che apre un varco determinante nei rapporti tra consorziati ed enti di bonifica, soprattutto nell’attuale congiuntura economica in cui gli agricoltori sono oberati dal peso fiscale che non risparmia nemmeno il settore primario, come nel caso dell’Imu sui terreni agricoli.