Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente regionale del Guerriero Sannita, Giovanni Muccio relativa alla città di Isernia, di cui lo stesso Muccio evidenzia una serie di problematiche.
“Il centro storico di Isernia è ormai nell’agonia più totale e le attività commerciali continuano a chiudere. All’orizzonte però non si intravedono iniziative atte a colmare o quantomeno ad alleviare la critica situazione in atto. Anzi, al contrario, la paventata chiusura di Scienze politiche dal centro storico, aumenterà ancora a dismisura l’agonia di questa parte della città. Una politica miope suL versante dell’Università, che il Movimento si auspica sia risolta con il mantenimento della Facoltà nel centro e si cominci a battere il pugno sul tavolo a livello regionale, perché si proceda con fondi pubblici a restaurare Palazzo Jadopi che potrebbe rappresentare la futura sede universitaria.
Purtroppo stiamo vivendo un dramma che investe migliaia di famiglie di Isernia, ormai il nucleo industriale tra il capoluogo pentro e Venafro è solo un ricordo delle molteplici attività aziendali che davano lavoro e benessere al popolo isernino. Oggi assistiamo a cattedrali nel deserto che non producono più niente. Una crisi che coinvolge anche il nucleo industriale di Pettoranello, per non parlare della chiusura dell’Ittierre, che ha dato la stangata definitiva a quel poco di economia molisana. Anche lo spopolamento è palpabile in tutta la provincia di Isernia. Dove sono i nostri figli? La risposta è unanime: sono emigrati in altre realtà territoriali per mettere a frutto la loro professionalità acquisita con anni ed anni di studio e purtroppo, assieme a loro emigrano anche i genitori. Quelli che restano si dimenano in una ricerca spasmodica di un posto di lavoro che non c’è. Giovani questi ultimi che sono anche fortunati, rispetto ai loro coetanei spesso più deboli che si imbattono nelle sostanze stupefacenti, rendendosi schiavi di una sostanza che li trascina, assieme alle proprie famiglie nella più totale disperazione, con tutti i problemi sociali che ne conseguono. Ragazzi isernini per i quali non si fa nulla in più delle semplici promesse in campagna elettorale.
E’ che dire della pochezza di sensibilità di un’amministrazione comunale nei confronti delle persone disabili e dei poveri, a quest’ultimi ci si era impegnati a non farli pagare i tributi comunali e di provvedere subito all’istituzione di una mensa pubblica, belle intenzioni, che sono però restate nel cassetto. Belle parole che non hanno trovato corrispondenza: è proprio vero dei poveri a nessuno interessa più di tanto, se non fosse per la Chiesa, che fa quello che può.
Caro Brasiello, il Guerriero Sannita ti rivolge un appello affinché riprenda le redini in mano della città d’Isernia e possa pensare a una ridistribuzione delle deleghe in modo che tutti siano attori del bene pubblico (il Guerriero Sannita non ne vuole far parte), perchè la concentrazione in poche mani o, il fidarsi politicamente di una sola persona, ti creeranno sempre più problemi con il tuo partito, la coalizione e la cittadinanza. Più autonomia politica caro Brasiello e meno richiami alle ‘sirene’ che provengono da Campobasso”.