Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’introduzione di sole due ore di insegnamento di Rcp o respirazione cardio polmonare all’anno indirizzate ai ragazzi dai 12 anni compiuti, aumenterebbe il tasso di sopravvivenza all’arresto cardiaco improvviso con significative ripercussioni alla salute globale.
“Portare a termine con successo la respirazione cardio polmonare non è difficile e ognuno può farcela, bisogna convincersi che, in qualunque caso, non si farà del male alla persona soccorsa”, fanno sapere dal Comitato.
La morte cardiaca improvvisa è la terza causa di morte più frequente nel mondo, ma la rianimazione cardiopolmonare, iniziata dai soccorritori “laici”, testimoni dell’arresto, aumenta di 2-4 volte il tasso di sopravvivenza.
Venerdì 5 febbraio 2016 ci sarà il primo incontro teorico/pratico con le classi terze di San Martino in Pensilis, nei mesi successivi ci saranno gli incontri a Ururi (11 marzo) e Portocannone (15 aprile). Le lezioni saranno tenute dal Presidente di Co.Di.S.A.M. Vincenzo Pietrantonio, anestesista rianimatore e docente a contratto Università degli Studi di Padova.
La Rcp è una tecnica manuale semplice da eseguire e, i bambini che la imparano, possono eseguirla con lo stesso successo degli adulti.
Il messaggio che l’associazione promotrice del progetto vuole dare è chiaro: “L’unica cosa sbagliata è fare nulla”. Dagli organizzatori anche il ringraziamento alla dirigente scolastica, Cristina Acciaro, e alla refente d’Istituto per la’mbiente e la salute, Filomena Saracino, “per la sensibilità e la prontezza con cui hanno accettato la proposta”.