Il numero di alunni e gli organici sono allarmanti – si legge nel comunicato stampa –. Ci dicono che continua ad impoverirsi la scuola pubblica molisana. Avremo meno alunni, meno organici e meno scuole, rispetto al passato. Dal 2006 abbiamo perso 7.000 alunni, 1.600 posti di lavoro e 30 scuole (ora abbiamo 41200 alunni, un organico di circa 5000 unità e 54 scuole autonome.
La legge 107/15 sulla cosiddetta “buona scuola” che ha comportato la più grande mobilitazione che la scuola abbia conosciuto, ha visto il governo non ascoltare le ragioni del mondo della scuola. Nonostante ciò ha proseguito nell’imporre un disegno di scuola autoritario ed antidemocratico. L’unico aspetto positivo, le immissioni in ruolo, è stato gestito con arroganza in modo da creare solo problemi, disparità di trattamento.
Il risultato è che dei circa 1600 docenti precari che affollano le Graduatorie in Molise, solo 240 hanno raggiunto finalmente l’agognato incarico a tempo indeterminato. Si tratta delle conseguenze di un sistema di reclutamento ingiusto e farraginoso, che costringe da decenni i lavoratori della scuola a lavorare senza certezze, a cambiare decine di sedi, in dispregio alla propria professionalità ed alla continuità didattica. Un sistema condannato dalla Corte di Giustizia europea, che ha costretto il governo ad operare un piano straordinario di immissioni in ruolo, che porteranno in Molise altre 569 assunzioni a tempo indeterminato, da effettuarsi intorno a novembre-dicembre di quest’anno. I docenti sono stati costretti a compilare “un modello on line”, dichiarando di essere disponibili ad andare a lavorare in una delle cento province italiane.
Eppure in Molise ci sono state 265 nomine annuali. Posti sui quali, in gran parte, si potevano fare le immissioni in ruolo evitando di far andare fuori regione tanti docenti che aspirano legittimamente, dopo anni d’insegnamento, ad un contratto a tempo indeterminato. Non si è voluto attuare un piano pluriennale di immissioni in ruolo, trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, o almeno unificare le varie fasi delle assunzioni, in modo da tenere conto del rapporto tra iscritti nelle graduatorie e posti disponibili. Il risultato sarà un esodo, per molti versi evitabile, con ripercussioni sulla continuità didattica e sulla qualità dell’insegnamento, nonché con scuole che, per poter funzionare, avranno bisogno, ancora, di nominare i supplenti annuali.
La mobilitazione prosegue. I sindacati della scuola, unitariamente, hanno deciso di proseguire l’iniziativa politica. Per l’11 settembre è stata fissata un’’assemblea nazionale RSU che si terrà al teatro Quirino a Roma dalle ore 10,00 alle ore 14,00. Una numerosa delegazione di docenti ed ATA molisana parteciperà all’iniziativa per far sentire le ragioni della protesta della scuola militante.
Intanto, all’inizio del nuovo anno scolastico, la FLC CGIL Molise formula gli auguri di buon lavoro ai dirigenti, al personale docente ed ATA, ed agli studenti delle scuole molisane. Gli alunni hanno diritto ad una scuola pubblica di qualità. Per questo continueremo a batterci contro la brutta scuola.