Domani, martedì 17 novembre 2015, alle ore 10,30, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Prof. Gianmaria Palmieri, aprirà la Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015/2016. Trentatreesima dalla sua istituzione.
Al prof. Marco Marchetti, criminologo e professore ordinario di medicina legale presso Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute “V. Tiberio”, è affidata la prolusione.
Il tema affrontato: “Una fragile specie mortale”. La cerimonia di inaugurazione è l’evento più rappresentativo dell’Istituzione universitaria e riveste un particolare significato non solo per l’Ateneo, ma per l’intero contesto territoriale e quest’anno sarà anche l’occasione per commemorare l’anno del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Ospite d’onore sarà lo scrittore Maurizio De Giovanni che, prima del suo intervento, sarà presentato da una lettura introduttiva curata dal prof. Giorgio Patrizi professore ordinario di letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione e vincitore del Premio Flaiano per la Letteratura 2015.
Continuare a garantire, rafforzare e dare risposte a quel bisogno di istruzione, ricerca e conoscenza racchiude in sé, infatti, non solo, la necessità per l’Università di rilanciare il valore “educativo e culturale” della sua funzione, ma anche quella di condividere con il contesto istituzionale, culturale e socio-economico il lavoro svolto e, aprendo una finestra sull’anno che si avvia, uno sguardo prospettico di positività, entusiasmo, stimolo e strategie future.
Nel corso della cerimonia – in linea anche con il messaggio del Presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – è stato previsto un momento di silenzio e di raccoglimento a ricordo della terribile strage perpetrata a Parigi. Le Università italiane sono custodi di un’impresa umana, quella del sapere, che è per natura pacifica e tollerante; il ruolo decisivo che hanno le Istituzioni educative ed universitarie nella crescita e nello sviluppo di un Paese passa certamente nel saper difendere in ogni modo questo principio e le comunità che lo condividono, dando voce, con questo silenzio, ad una piena e ferma determinazione.