Il vice-presidente della Giunta regionale e assessore Michele Petraroia rimette ufficialmente le sue deleghe a Frattura: “Per agevolare il dibattito e senza avanzare richieste”

Il vice-presidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, in questa foto con il ministro Poletti

“La somma di tanti Io non è un Noi, non si traduce in buona politica e inaridisce la prospettiva e la partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti”: così inizia il comunicato stampa del vice-presidente della Giunta regionale del Molise e assessore al Lavoro e alle Politiche per il Sociale, Michele Petraroia, il quale “per agevolare il chiarimento politico avviato dalla positiva ed articolata relazione del Segretario Regionale nell’Assemblea del Partito Democratico dello scorso 9 gennaio”, ha formalizzato la remissione del mandato a Frattura “senza avanzare nessuna richiesta, ed impegnandomi, con coerenza e lealtà a sostenere il nuovo esecutivo e la maggioranza consiliare di centrosinistra a prescindere dal ruolo istituzionale ricoperto nella seconda metà della legislatura 2013-2018”.

“Adoperarsi bene ciascuno per il proprio ambito amministrativo – scrive Petraroiaè condizione necessaria ma non sufficiente per rilanciare l’azione della coalizione e del PD, come è stato detto efficacemente nella relazione di Nicola Palombo all’ultimo coordinamento regionale di SinistraDem.  E prima di indicare agli altri cosa si deve fare è giusto che ciascuno parta da sé stesso”.

La Corte Costituzione – inizia la nota stampa di Petraroia – disciplina la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale attraverso i partiti politici che si strutturano a livello nazionale e articolazioni territoriali con manifesti programmatici, organismi statutari, regole interne e piani di attività. Dopo la crisi della Prima Repubblica ed i limiti dell’ultimo ventennio, il Partito Democratico si è posto l’obiettino di vincere la sfida dello sviluppo e del lavoro in un’economia globalizzata mantenendo inalterati i diritti sociali ed il sistema delle libertà democratiche conquistate nel nostro paese senza cedere né all’antipolitica e né a scorciatoie reazionarie”.

“Le vicende internazionali – scrive Petraroia – segnano il passo della sinistra storica nel mentre avanzano sia in Europa che negli Stati Uniti movimenti e candidati di destra, ultraliberisti, populisti e a tratti xenofobi.

In un simile contesto assume rilievo il ruolo politico del PD che si pone come argine al disfattismo, alla disaffezione e alla protesta priva di proposta. Avvicinare i cittadini alla partecipazione attiva, coinvolgerli nell’esercizio delle responsabilità e delle scelte, offrirgli l’opportunità di condividere proposte, valori ed ideali in una comunità – partito fondata sul Noi, che rispetta le regole e agisce per il bene comune con sobrietà, spirito di servizio e senso del dovere. Questo è il ruolo dei partiti e in particolare del PD per sconfiggere il qualunquismo e mobilitare energie, idee e competenze per costruire una società laica, plurale, solidale, libera e democratica”.

“In Molise – sottolinea Petraroia – il Partito Democratico esprime tre parlamentari su quattro, governa la Regione, la Provincia di Isernia e gran parte dei Comuni, ha una forte responsabilità storica e non può rinunciare ad esercitare la propria funzione baricentrica per tutto il centrosinistra, con un profilo alto e una visione strategica sul futuro della Regione. Chi rappresenta il partito nelle Istituzioni nazionali, regionali e locali, ha dei doveri aggiuntivi rispetto agli altri iscritti perché ha il compito di tradurre i programmi elettorali in misure concrete, in provvedimenti operativi, in leggi e in scelte di cambiamento”.

“In assenza di tali modalità – conclude Petraroia – viene meno la comunità – partito scompare il Noi e ciascun amministratore assume degli orientamenti legittimi ma disarmonici e non coordinati”.

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