Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, è stato ospite nel pomeriggio di oggi, domenica, 15 dicembre 2019, Rai 3, del programma di Lucia Annunziata ‘Mezz’ora in più’.
Con lui, a discutere di temi valoriali come la solidarietà dei tanti comuni italiani mostrata verso la senatrice Liliana Segre e la manifestazione a Roma delle Sardine, c’erano Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari; Matteo Ricci, sindaco di Pesaro; Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabra; Ilaria Caprioglio, sindaco di Savona; Stefano Locatelli, sindaco di Chiuduno, Roberto Pizzarotti, sindaco di Parma e Roberto Pella, vice presidente Anci e sindaco di Valdengo.
Il rifiuto di quelle forme di odio che si sono sviluppate direttamente nell’ambito politico e della comunicazione legata soprattutto alla politica nazionale, ha fatto da tema conduttore del programma dell’Annunziata e dei ragionamenti prodotti dai sindaci ospiti in studio.
Dalla manifestazione di Milano dei 600 sindaci riuniti sotto Anci a fare “da scorta” della senatrice Liliana Segre, alle motivazioni che stanno dietro e a supporto della discesa nelle piazze italiane delle Sardine.
L’odio sui territori che vien poi espresso in Rete, diventa l’esternazione di una difficoltà sociale come anche di un impoverimento di zone della nostra penisola che in passato hanno vissuto lunghi periodi di ricchezza e sviluppo, non a caso i dati in merito indicano le zone del Nord Italia come quelle con un tasso più elevato di odio online.
“Sta cambiando qualcosa in Italia se la gente torna a manifestare in piazza?”, ha chiesto la giornalista di Rai 3 a Roberto Gravina.
“L’impegno di governo incide inevitabilmente sul consenso e, di volta in volta, tutti i movimenti politici devono fare i conti con quello che la politica produce, per cui noi come amministratori locali vicini alla gente, come sindaci, dobbiamo portare la politica a riappropriarsi dei fatti. – ha dichiarato Gravina – Dobbiamo rispondere ai cittadini non semplicemente con le parole, ma con i fatti e con le soluzioni e un atto come la cittadinanza onoraria data dal Comune di Campobasso e da altri Comuni italiani a Liliana Segre è una risposta concreta a chi ci chiede di costruire il futuro delle nostre comunità rifuggendo ogni forma di odio tutelando la memoria della nostra storia democratica”.