“La riforma della scuola, all’esame del Senato della Repubblica che ne discute per la prima volta, ha diversi aspetti condivisibili a partire dalla giusta e attesa immissione in ruolo di 100mila docenti precari. Altri aspetti invece sono necessariamente da modificare”. Parla così il senatore molisano Roberto Ruta da Palazzo Madama, dove il Ddl di riforma sull’istituzione scolastica è approdato in Commissione.
Per Ruta gli aspetti da modificare rigurdano in modo particolare “il ruolo assegnato ai dirigenti scolastici, le modalità di finanziamento della scuola pubblica e di quella paritaria e la discriminazione tra precari da stabilizzare”.
“In tal senso – precisa Ruta – ho depositato emendamenti e sono intervenuto in discussione generale nella commissione Istruzione del Senato, per spiegare, da docente, le ragioni del dissenso registrato da chi vive quotidianamente la scuola, manifestato con l’adesione quasi unanime allo sciopero del 5 maggio scorso. La scuola – prosegue – non ha bisogno di autoritarismo ma di autorevolezza, i docenti devono essere assegnati alle scuole in base alle graduatorie e devono essere valutati, ma in base a criteri oggettivi e non in base alle idee arbitrarie del dirigente scolastico: la scuola deve compiere il proprio percorso su basi democratiche affidandosi non sulla bontà delle persone ma sulla bontà delle regole. La formazione sociale più importante dopo la famiglia, – dice ancora Ruta – deve vedere esaltati i valori costituzionali della responsabilità in quanto comunità educante come quello della libertà d’insegnamento, definito in modo chiaro nella nostra carta costituzionale. Sono convinto, anche dopo la riunione di gruppo dei senatori del Pd nella quale ho ribadito queste criticità necessariamente da superare, che sia possibile giungere a un testo ampiamente condiviso anche dal mondo della scuola e che – conclude l’esponente di Plazzo Madama – sia in grado di garantire alle nuove generazioni strumenti didattici più innovativi e più efficaci”.