“Con l’approvazione all’unanimità da parte del Senato delle disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, finalmente si interviene con una norma per garantire formazione e misure concrete per dare adeguata tutela ai minori che subiscono minacce, molestie ed offese”. Questo il commento a caldo del senatore molisano del Pd, Roberto Ruta, a seguito dell’approvazione del disegno di legge.
“La percezione del fenomeno del cyberbullismo – ha proseguito l’esponente di Palazzo Madama – è via via cresciuta nel tempo, a fronte dei tanti episodi, talvolta tragici, che hanno riempito palinsesti televisivi e pagine di giornali. Come pure è cresciuta, tra i tanti soggetti coinvolti, la consapevolezza della necessità di norme a tutela della dignità e dei diritti dei minori in rete. Il cyberbullismo di per sé non è un reato, ma le azioni che lo caratterizzano possono essere penalmente perseguibili. Minacce, diffamazione, molestie, diffusione materiale pedo pornografico, furto d’identità, istigazione al suicidio. Sono solo alcuni dei crimini che possono essere commessi online dai bulli digitali”.
“Secondo i dati fornitici da Save the children infatti, – ha continuato Ruta – oltre la metà dei nostri ragazzi ritengono che il cyberbullismo sia una minaccia da cui è difficile difendersi nella propria vita. Gli adolescenti hanno il mondo virtuale nella tasca dei jeans e sono sempre connessi a una realtà digitale, diventata per molti aspetti sostitutiva o succedanea all’esperienza, alla conoscenza e alle relazioni autentiche. Con il testo approvato si introduce la procedura di ammonimento, come avviene per lo stalking, al fine di responsabilizzare i minori ultraquattordicenni che si sono resi responsabili di condotte riconducibili a fattispecie di reato; si conferisce un marchio di qualità alle aziende che adottano configurazioni child friendly per i dispositivi e le piattaforme, e collaborano con i provider in maniera costruttiva anche mediante codici di autoregolamentazione; i minori ultraquattordicenni potranno richiedere direttamente la cancellazione di materiale lesivo e in caso di mancato accoglimento si prevede il ricorso all’intervento dell’Autorità Garante della Privacy, si istituisce un Tavolo interministeriale, che metta in sinergia istituzioni, associazioni, genitori e studenti e aziende del settore new media, forte anche della competenza della Polizia Postale”.
“Abbiamo voluto delineare – ha concluso Ruta – il principio di cittadinanza digitale, senza il quale il senso di libertà che ci regala internet sarebbe privo di coscienza e responsabilità. Vogliamo aiutare i ragazzi a capire che Internet è luogo di umanità, prima ancora che comunità. Un luogo che genera emozioni vere, anche nelle amicizie virtuali”.