Il direttore del carcere illustra le problematiche
l Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, ha incontrato, sabato 19 giugno 2021, a Palazzo Magno, il Direttore della Casa Circondariale di Larino, Rosa La Ginestra, il Comandante Luca Di Mola e i sindacati della Polizia Penitenziaria di Larino (FNS CISL, SAPPE, OSAPP, UILPA PP, USPP, SINAPPE, CGIL). Il Direttore La Ginestra, il Comandante Di Mola e le rappresentanze sindacali hanno illustrato al Presidente Francesco Roberti le problematiche inerenti il carcere di Larino. “La situazione in cui lavoriamo è difficile – hanno affermato i rappresentanti della Casa circondariale – Lo status quo è già, in parte, conosciuto, ma oggi ci siamo rivolti al Presidente della Provincia, Francesco Roberti, affinché si faccia portavoce delle nostre richieste”.
Doppi turni e pochi riposi
Gli agenti riferiscono di lavorare spesso su doppi turni, che di notte non sono in numero adeguato per garantire al meglio lo svolgimento di tutte le attività. Negli ultimi tempi si è registrato un incremento del lavoro straordinario, senza possibilità di garantire riposi e congedi, indispensabili per recuperare lo stato psico-fisico. A fronte di una pianta organica di 133 unità, ad oggi sono in servizio 97 agenti e nel 2021 si prevedono ulteriori riduzioni a causa di pensionamenti e mobilità. Per questo diventa sempre più difficile lavorare in sicurezza e garantire lo svolgimento di tutte le funzioni penitenziarie. Il contratto collettivo prevede sei ore di lavoro giornaliere, ma gli agenti lavorano dalle 9 alle 12 ore. Questo il grido d’allarme lanciato sabato al Presidente della Provincia.
Roberti s’impegna per tutelare la sicurezza
Ascoltate con attenzione le istanze, il Presidente Francesco Roberti ha assicurato il massimo impegno per la risoluzione dei problemi dell’istituto carcerario “di fondamentale importanza per tutto il territorio bassomolisano”, ha sottolineato il vertice di Palazzo Magno. Roberti si dichiara consapevole che il carcere di Larino sia un istituto all’avanguardia. Il carcere di Larino si distingue per l’enorme lavoro svolto negli anni nel garantire anche la rieducazione del detenuto, grazie ai corsi di studio, dall’alfabetizzazione all’Università, passando per due indirizzi di Scuola Secondaria di 2° grado, l’Istituto Alberghiero e l’Istituto Agrario. La rieducazione finalizzata alla re-immissione in società dei detenuti, nel carcere di Larino, passa anche attraverso le attività lavorative, come la falegnameria, la pasticceria, la sartoria. “Dobbiamo risolvere, insieme, questa situazione, -ha proseguito Roberti –affinché l’ attività rieducativa possa andare avanti. Ognuno deve essere messo in condizione, una volta espiata la propria pena, di potersi ricostruire una vita”.
Il Presidente Roberti si è quindi impegnato ad attivarsi presso tutte le istituzioni preposte, a iniziare dai vertici Ministeriali, perché tutelare le istanze dei dipendenti del carcere di Larino vuol dire anche garantire la giusta sicurezza del territorio e dei cittadini. In conclusione, Roberti ha sottolineato come interesserà, in via immediata, la deputata molisana di Forza Italia, Annaelsa Tartaglione, e il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, l’azzurro Francesco Paolo Sisto, per far giungere al Governo, il prima possibile, le istanze portate oggi alla luce dall’incontro tenutosi a Palazzo Magno.
Carola Pulvirenti