Il grande pubblico lo ha conosciuto grazie alla magistrale interpretazione di Massimo Troisi, ma Il Postino di Neruda è una storia da vivere nella lettura, sfogliando ogni singola pagina di un romanzo che resta impresso nella memoria.
E così hanno fatto i detenuti che fanno parte del Laboratorio di lettura del carcere di Campobasso, condotto da Brunella Santoli, e che ogni settimana, da diversi anni, partecipano attivamente a un lavoro di continua ricerca. Questa volta si sono confrontati con il romanzo di Antonio Skarmeta, che li ha accompagnati per diverse settimane, in vista della lettura pubblica nel teatro della casa circondariale.
L’incontro, in programma venerdì 11 maggio alle ore 15.30 nel Teatro dell’istituto carcerario, rappresenta un’occasione unica di crescita culturale e umana, non solo per i detenuti, ma anche per gli organizzatori dell’appuntamento che rientra nell’ambito di Ti racconto un libro 2017-2018 – il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e sostenuto dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso.
La vicenda è ambientata a Isla Nigra, un’isoletta di pescatori del sud del Cile, povera e dimenticata dal mondo. Qui arriva, nel 1969, il grande poeta Pablo Neruda, famoso non soltanto per la sua poesia, ma anche per il suo impegno sociale e politico, per la vicinanza alle classi più povere, per l’umanità che lo contraddistingue. L’arrivo di Neruda porta subito con sé nuove esigenze, prima fra tutte la necessità di un postino su un’isola dove nessuno ha mai ricevuto una lettera. È Mario Jimenez a ricoprire quel nuovo incarico, che porterà nella sua vita molte innovazioni. Prime fra tutte la significativa amicizia con Pablo e la scoperta della poesia, che lo condurrà a conquistare l’amata Beatriz. Mario porta tutti i giorni decine e decine di lettere al Poeta, che diventerà per lui una presenza quotidiana importantissima. Così la partenza del poeta per Parigi, insieme alle successive vicende politiche, rappresenteranno per Mario la scoperta di un mondo molto più grande della sua isola e la presa di coscienza politica negli anni cruciali dell’esperienza socialista di Salvador Allende e del colpo di Stato del colonnello Pinochet. Il passaggio dal piccolo mondo di pescatori alla realtà del mondo più vasto è simboleggiato, nel romanzo, proprio dalla scoperta delle possibilità della scrittura e dalla prima e unica lettera che Mario riceverà.