Il punto che non convince i grillini è il rilancio degli idrocarburi che, per snellire i tempi di autorizzazione, introduce un titolo di ‘concessione unico’. Questo significa che le Regioni vengono bypassate e tutte le scelte vanno nelle mani del Governo, creando un potere centrale.
La contestazione del M5S è per una scelta che va a favorire le lobby del petrolio e del gas, svendendo la nostra regione perché i lobbisti “saranno agevolati da una norma che definisce tali opere, di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. Ottenute le autorizzazioni, infatti, le procedure di esproprio saranno facilitate e le azioni di tutela da parte della Regione o dei comitati cittadini, avranno effetti ridotti”.
L’emendamento alla legge di Stabilità 2015, molto probabilmente proposto dalla Regione Basilicata, sull’articolo 38 del decreto Sblocca Italia prova ad aggirare l’incostituzionalità, secondo i grillini, tramite l’adozione di un piano delle aree in cui sono consentite le attività di trivellazione mediante decreto del Ministero dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell’Ambiente e “previa intesa” con la Conferenza unificata delle Regioni.
“Se questa intesa non viene trovata, si provvede con le modalità previste dalla legge n.239/2004 che, nel caso di inerzia da parte delle amministrazioni regionali, entro termini perentori, prevede la trasmissione degli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una sorta di “asso piglia tutto” che il Consiglio regionale del Molise ha deciso di non giocare” concludono così i consiglieri Manzo e Federico.